La Gazzetta dello Sport, 5 settembre 2016
Il Real Madrid vuole Donnarumma. Il Milan che fa?
Ora che del doman v’è certezza, al Milan è l’ora di compiere i primi passi dell’era cinese. Tra domani e dopodomani è atteso il versamento degli 85 milioni di euro che completano la caparra da 100 milioni inserita nel pre-contratto sottoscritto il 5 agosto scorso. Siamo alla svolta e gli argomenti si accavallano, visto che i rumors spagnoli vogliono il Real Madrid all’assalto di Gianluigi Donnarumma, il pezzo pregiato della nouvelle vague rossonera. Era fatale che si accendesse prima o poi un’asta milionaria per questo talento che conquista estimatori giorno dopo giorno. E se consideriamo che in regia c’è quel Mino Raiola che ha appena messo a segno il colpo di Pogba...
In ogni caso sono i giorni del trapasso dal Milan berlusconiano gestito da Adriano Galliani (e Barbara Berlusconi) a quello rappresentato da Han Li e Yonghong Li con Marco Fassone in veste di amministratore delegato in pectore. Compiuto questo passo sostanziale, ci sarà da aspettare il 5 novembre per il passaggio di consegne definitivo e il bonifico più sostanzioso: 440 milioni di euro più l’impegno a sanare l’attuale debito di 220 milioni.
Adriano Galliani e Marco Fassone stanno già lavorando a braccetto, in un passaggio di consegne day-by-day. Tanto più che nei prossimi due mesi la responsabilità sarà ancora dell’attuale amministratore delegato, ma il peso del suo successore diverrà sempre più significativo. Nel loro lavoro in condominio, l’argomento mercato è tornato giornalmente. A maggior ragione lo sarà adesso (nonostante le liste chiuse) per affrontare due temi caldi: i rinnovi di Gigi Donnarumma e Mattia De Sciglio, entrambi in scadenza nel 2018.
Nelle ultime ore in Spagna hanno scritto di un prurito del Real Madrid per l’estremo difensore di Castellammare di Stabia. Ci sarebbe una querelle tra Florentino Perez e Zinedine Zidane che preferirebbe dar spazio a suo figlio Lucas, attuale portiere del Castilla e anche lui promessa nel ruolo. A prescindere dalle effettive mire del club più ricco al mondo, è evidente che Donnarumma (milanista di fede) ha più di altri il futuro nelle sue mani. Aggiungiamoci che il suo agente, Mino Raiola, è abituato a gestire le carriere dei suoi assistiti senza fare sconti a nessuno. Secondo le norme in vigore, il minorenne Donnarumma in questo momento può firmare al massimo un contratto triennale. Ecco perché con Galliani nei mesi scorsi (prima della vendita del club) era stato convenuto in maniera bonaria di alzare l’attuale ingaggio da 160 mila euro a una cifra non di molto superiore al milione. Di fatto il giocatore ha una sorta di assegno in bianco da incassare. Nel frattempo, però, il ragazzo prodigio ha debuttato anche in nazionale maggiore, convocato per la prima volta da Ventura, e la sua quotazione continua inevitabilmente a salire.
È il motivo per cui sarà fondamentale capire come l’agente italo-olandese legherà con il nuovo corso cinese. In questa partita Galliani può fungere da garante, ma è chiaro che toccherà a Fassone instaurare al meglio il nuovo rapporto per evitare sgradite sorprese. Tra l’altro nella scuderia raioliana c’è pure l’apprezzato centrocampista Jack Bonaventura, anche lui in scadenza nel 2019 e in attesa di un ritocco significativo.
Tornando a Donnarumma, a inizio estate era emersa anche la candidatura del Chelsea, in quel momento in dubbio sulla conferma di Courtois. Si era parlato di un interesse del club londinese per una cifra intorno ai 50 milioni di euro. Ma è chiaro che il prezzo è salito strada facendo. A rasserenare gli animi di recente proprio alla Gazzetta Mino Raiola ha dichiarato: «Donnarumma è milanista dentro, se un giorno dovesse lasciare Milanello lo farebbe solo per un club straniero». Una frase datata, ma non per questo poco significativa. Nei prossimi mesi può accadere di tutto attorno a questo talento che in fretta (e con merito) è diventato un simbolo per tutto il calcio italiano. Già dalle prime mosse si è compreso che la nuova proprietà intende seguire il solco della politica berlusconiana, dando spazio ai giovani del vivaio. Insomma, l’intento è quello di tenere la barra dritta. Ma le insidie non mancano, non bisogna nasconderselo.