Il Messaggero, 4 settembre 2016
La F1 finirà in mano agli americani?
La Ferrari non svetta, ma Monza infiamma sempre il Circus della Formula 1. Lo scorso anno nell’autodromo del Parco ci furono gli importanti incontri a cui presero parte anche il premier, Matteo Renzi, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per salvare lo storico Gran Premio d’Italia, adesso diventa incandescente il dossier sull’intero futuro della F1, per la quale sarebbe in pole position Liberty Media. Secondo rumors del paddock, rafforzati da notizie provenienti dalla Germania e, soprattutto, dagli Stati Uniti, sta per cambiare proprietà la società che gestisce i diritti commerciali della competizione automobilistica più importante del pianeta.
Un’azienda inventata e poi gestita da Bernie Ecclestone (prima pilota quindi team manager prima di diventare il boss della velocità) che attualmente ha come azionista di riferimento il fondo britannico Cvc Capital Partners nonostante il manager inglese sia saldamente rimasto al timone della gestione e abbia conservato quote di capitale attraverso diverse società. Bernie, azionisti consenzienti, in questi anni ha continuato a fare il padre padrone della F1 destreggiandosi fra gli interessi della Federazione (la Fia guidata da Jean Todt) e i potenti costruttori impegnati nelle competizioni (attualmente sono in prima linea Ferrari, Mercedes, Renault e Honda).
Ecclestone ha ormai 86 anni (è nato da Ipswich i 26 ottobre del 1930) e, con una salute compatibile con la sua età, non ha mai concesso deleghe presenziando a quasi tutti i 21 gran premi della stagione che lui ha scelto e selezionato in tutti i continenti con il target dichiarato di aumentare gli introiti. Il problema di trovare un erede a Ecclestone è sul tavolo da tempo, ma finora nessuna soluzione è stata individuata.
I CANDIDATI
Secondo voci confermate da più parti la svolta sarebbe imminente e potrebbe addirittura avvenire dopodomani con un annuncio a Londra. Qualcuno sostiene che i nuovi interlocutori entrerebbero da subito rilevando l’intero pacchetto Cvc, altri che l’ingresso sarebbe graduale. In ogni caso Bernie conserverà momentaneamente la guida della società. Ecclestone, ancora una volta, è apparso tranquillo e proprio a Monza ha dichiarato: «Farò quello che ho sempre fatto: deciderò io cosa fare». In realtà sembra che in questa occasione le cose non stiano andando secondo la sua volontà, ma siano stati gli azionisti ad accelerare per passare la mano andando contro il volere del super manager. L’attuale accordo che tiene in piedi la F1 scade nel 2019 e chi entra nel business certamente avrà avuto dei contatti anche con i principali protagonisti (Federazione e costruttori). Non c’è certezza nemmeno sull’acquirente anche se pare certo che sia Usa e proprio per questo non sarebbe gradito a Ecclestone che preferiva altri due protagonisti, il fondo del Qatar e una cordata cinese, mentre il presidente di Cvc Donald MacKenzie avrebbe scelto il partner Usa. I nuovi acquirenti sarebbero due, un gruppo guidato da Stephen Ross proprietario della squadra di football Usa, Miami Dolphins, e con interessi in diversi settori sportivi (anche il calcio in Europa) e la Liberty Media creata da John Malone (che quoterebbe la società a Wall Street). Incertezze anche sulla cifra in ballo che oscilla fra 7,5 a quasi 20 miliardi di euro. Sulla futura leadership diverse le ipotesi, da quella del direttorio, a quella di Alejandro Agag lo spagnolo abile promoter della Formula. E non è passata inosservata a Monza la presenza di Flavio Briatore.