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 2016  settembre 04 Domenica calendario

Alla fine al congresso dei Radicali hanno vinto i pannelliani

«Marco Pannella! Marco Pannella!», quanti congressi radicali si saranno conclusi con questo coro? Questo congresso straordinario, però, è il primo dopo la morte del leader. Ma Pannella lo vince lo stesso. Passa la mozione degli “ortodossi” con 178 favorevoli, mentre i “quarantenni” di Marco Cappato e Riccardo Magi, vicini a Emma Bonino, si fermano a 79 voti. Il Partito radicale transnazionale resta nelle mani della vecchia guardia pannelliana rappresentata dal gruppo vicino al tesoriere Maurizio Turco, e composto da Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Antonella Casu, e Elisabetta Zamparutti. Come previsto dalla mozione vincitrice, Turco blinda il partito e sarà il rappresentante legale e finanziario. Ma se non si raggiungeranno i tremila tesserati entro il 2017, i radicali andranno in liquidazione. 
In questa ultima giornata di un congresso, che sarà ricordato anche per la presenza di ospiti eccellenti come Cuffaro e Dell’Utri, le scintille arrivano quando a prendere la parola è Magi, segretario di Radicali Italiani. «Secondo i giornali io sarei uno dei 40enni che vuole mettere alla porta la vecchia guardia, ma la realtà è che io non ho mai visto funzionare il partito radicale, nonostante l’ultimo congresso del 2011». I virgolettati si fanno sempre più pesanti, fino ad arrivare all’uomo più citato di queste giornate, da entrambe le fazioni: Pannella. Magi: «Avevo parlato a Marco dei problemi nell’organizzazione del partito, e lui mi disse: “hai ragione, ma non capisci un cazzo!”, ecco la mozione Turco non è all’altezza della storia, degli obiettivi, e nemmeno di tutte queste contraddizioni che noi conosciamo bene». 
Lo schema dei giovani contro vecchi pare rovesciarsi nella successione degli interventi. Giuseppe Rossodivita, il consigliere regionale del Lazio che nel 2011 fece scoppiare il “caso Fiorito”, si scaglia contro le liste presentate alle ultime amministrative, riferendosi ai casi di Roma e Milano, dove Cappato e Magi hanno finito per sostenere i candidati del Pd. Gianfranco Spadaccia e Roberto Cicciomessere, figure storiche della galassia radicale, attaccano l’altra vecchia guardia parlando rispettivamente di «desiderio di esclusione» e «colpo di mano». Oltre alla liquidazione resta lo spettro di una possibile lunga battaglia legale, minacciata da Marco Staderini: «La proposta di Turco è irricevibile. Questa concentrazione di potere c’è solo in Vaticano e in Corea».