MilanoFinanza, 2 settembre 2016
I Barilla riempiono la cassaforte
I quattro fratelli Barilla (Guido, Emanuela, Luca e Paolo) vedono più che raddoppiare l’utile ma decidono comunque di rimanere a bocca asciutta. Qualche giorno fa, infatti, hanno deliberato di destinare a riserva l’intero utile di 59,6 milioni di euro registrato nel 2015 dalla loro cassaforte Guido Barilla & F.lli (Gbf), presieduta da Guido, che controlla l’omonimo colosso alimentare, e che si confronta con il profitto di 24,7 milioni del precedente esercizio. La migliorata redditività si deve ai proventi delle due controllate Baring e Cofiba, che hanno garantito cedole per 61 milioni rispetto ai 25,5 milioni del 2014. Il bilancio consolidato dell’accomandita della dinastia parmigiana conferma i segnali di miglioramento: nel giro di un anno l’utile è aumentato da 122 a 144 milioni, mentre l’ebitda è rimasto stabile a 1,3 miliardi in presenza di ricavi passati da 3,25 a 3,38 miliardi. L’ebit è migliorato anno su anno da 288 a 306 milioni. A fronte di un patrimonio netto di 619,4 milioni, i Barilla hanno visto i debiti verso banche attestati a 480 milioni l’indebitamento netto a 771 milioni, mentre lo scorso anno è stato emesso da Barilla Iniziative un nuovo prestito obbligazionario sul mercato americano del controvalore di 185 milioni di dollari, che scadrà nel 2027. La holding poteva contare su linee di credito non utilizzate e irrevocabili per 700 milioni in scadenza nel 2019.