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 2016  settembre 02 Venerdì calendario

Dopo Platini è caduto in disgrazia anche Beckenbauer

Sono passati più di cento anni, ma quando c’è di mezzo un Dreyfus gli affari sono sempre complicati. A cavallo tra 800 e 900 l’ Affaire Dreyfus divise la Francia, oggi dopo aver portato alla decapitazione della Germania del calcio rischia di far condannare per frode e riciclaggio Kaiser Franz Beckenbauer. Tutto ruota ai 10 milioni di franchi svizzeri (al cambio del 2005 circa 6,5 milioni di euro) che Robert Louis-Dreyfus «prestò» al comitato organizzatore di Germania 2006 per comprare i voti necessari per l’assegnazione dei Mondiali. Qui non si parla di sospetti, ma di fatti accertati dalla stessa Dfb (la federcalcio tedesca) che già lo scorso marzo aveva ammesso irregolarità nella raccolta di fondi.
La Procura svizzera di Berna ha aperto un’indagine per frode, riciclaggio, appropriazione indebita e condotta criminale contro Beckenbauer (a capo del comitato organizzatore di Germania 2006) degli ex presidenti della Dfb Theo Zwanziger e Wolfgang Niersbach (già squalificato per un anno dalla Fifa) e dell’ex segretario generale Horst Schmidt. La polizia svizzera nei giorni scorsi ha perquisito otto località tra Austria e Germania e ascoltato alcuni degli indagati.
Si parla di una grossa tangente di 10 milioni di franchi che Dreyfus (ex capo di Adidas deceduto nel 2009) aveva versato come «prestito» alla federazione tedesca. La Dfb avrebbe usato quei soldi per corrompere Mohammed Bin Hammam, un tempo potente membro del Comitato Fifa e capace di spostare i voti del blocco asiatico. Quei 10 milioni transitarono in vari conti tra cui quello di Beckenbauer, come spiega il rapporto Freshields, per poi tornare (quasi nella loro totalità) a Dreyfus che li aveva appunto prestati.
Una storiaccia che fa cadere un altro mito del calcio. Simbolo della Germania Ovest guidata alla conquista di due mondiali, il primo da giocatore nel 1974 vinto in una finale epica contro l’Olanda del calcio totale e di Cruijff, l’altro da allenatore nel 1990 a Roma contro l’Argentina di Maradona, il Kaiser è nella polvere.
Beckenbauer rischia fino a 5 anni di prigione se i giudici proveranno le accuse. Il due volte ex Pallone d’oro, a 70 anni da mito che era rischia di essere derubricato a malfattore. Non è il primo a finire infangato dalla politica. Il caso più eclatante rimane Michel Platini, rovinato e marchiato anche lui dall’infamia di una aver accettato tangente, pur non essendo mai stata provata la corruzione. Meno famoso dei due è Uli Hoeness, campione del mondo del 1974 e compagno del Kaiser: l’ex centravanti ed ex presidente del Bayern Monaco si è fatto 3 anni di carcere per evasione fiscale. Tutti miti smontati dai soldi.