Il Sole 24 Ore, 1 settembre 2016
È stato un calciomercato da 700 milioni di euro
La Juventus, penta campione d’Italia, è stata la regina anche del calciomercato estivo. E non solo sul palcoscenico nazionale. Il club presieduto da Andrea Agnelli è stato protagonista dei due trasferimenti più onerosi dalla sessione estiva conclusasi ieri sera. I dirigenti bianconeri Beppe Marotta e Andrea Paratici hanno strappato al Napoli il capocannoniere della scorsa stagione Gonzalo Higuain pagando la clausola rescissoria di 90 milioni, e hanno monetizzato l’esplosione del centrocampista francese Paul Pogba, cedendolo al Manchester United per 105 milioni di euro, cifra record all time. Mai nessun giocatore aveva finora raggiunto una simile valutazione. Per l’assalto al trono europeo la Juventus ha inoltre ingaggiato, tra gli altri, il centrocampista bosniaco Miralem Pjanic (32 milioni per la clausola rescissoria), il difensore Benatia, l’esterno brasiliano Dani Alves, l’attaccante croato Marko Pjaca, completando il roster con il colombiano Cuadrado, preso in prestito dal Chelsea proprio nelle ultime ore della finestra di mercato (la Juve pagherà al club dell’oligarca russo Roman Abramovic cinque milioni a stagione fino al 2019, per un totale di 15 milioni, ma avrà la facoltà di acquisire il calciatore a titolo definitivo, o l’obbligo, al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi a 25 milioni meno quanto già versato).
Il mercato juventino peraltro si è svolto con grande attenzione ai conti. La spesa, tra le varie formule di acquisto e prestito con diritto/obbligo di riscatto, si può quantificare intorno ai 165 milioni. E di analogo ammontare sono state le entrate ottenute con le cessioni di Pogba, Zaza, Morata, Pereyra e Isla (anche se vanno dedotti i circa 25 milioni di commissioni girati all’agente del francese Mino Raiola).
Anche il Napoli di Aurelio De Laurentiis, secondo nello scorso campionato, ha puntato a mantenere in equilibrio introiti e investimenti. I 90 milioni ricavati per il Pipita (più gli 8 per i partenti David Lopez e Valdifiori) sono stati impiegati integralmente per allargare la rosa con i vari Milik (l’acquisto più costoso con 32 milioni), Giaccherini, Rog, Tonelli, Diawara e Zielinski. Con il giallo finale del difensore serbo Nikola Maksimovic, prelevato dal Torino per 26 milioni, e rimasto bloccato all’aeroporto di Francoforte, evacuato a causa di un allarme bomba senza poter effettuare le visite mediche.
Tra le inseguitrici della Juve a spendere di più è stata l’Inter della nuova proprietà cinese di Suning che, nonostante le sanzioni imposte dalla Uefa per le violazioni al Financial Fair play, ha sborsato 100 milioni. Alla corte dell’allenatore olandese Frank De Boer sono arrivati Joao Mario pagato allo Sporting Lisbona 4o milioni di euro e l’attaccante brasiliano Gabigol per il quale è stato versato al Santos un assegno di circa 30 milioni (inclusi i bonus). Acquisti che vanno ad aggiungersi a quelli di Candreva (22 milioni) e di Ansaldi (7 milioni), mentre dal mercato in uscita (Biraghi, Laxalt, Juan Jesus) sono stati ricavati una decina di milioni.
Il passaggio non ancora definitivo alla cordata cinese rappresentata da Haixia Capital, il fondo di stato per lo Sviluppo e da Yonghong Li, ha invece penalizzato il Milan costretto a fare i conti con un mini-budget di una ventina di milioni spesi per tesserare l’attaccante Lapadula, il centrocampista Sosa e il difensore Gustavo Gomez.
La Roma, penalizzata dal mancato accesso ai gironi della Champions, ha condotto un calciomercato in sostanziale equilibrio, finanziando gli acquisti, con i circa 50 milioni derivanti dalle vendite di Pjanic, Sanabria, Ljajic. Il problema è che molte operazioni in entrata (Mario Rui, Bruno Peres, Juan Jesus e Fazio) sono state strutturate come prestiti associati a futuri diritti/obblighi di riscatto che rappresentano per il club di James Pallotta un’”ipoteca” di quasi 30 milioni.
Tra le altre squadre di A, va segnalata la forte plusvalenza della Fiorentina che ha incassato 27 milioni dal Chelsea per Marcos Alonso e l’impegno finanziario della Lazio di Claudio Lotito che, nonostante le difficoltà anche ambientali, ha chiuso con un deficit di una decina di milioni per rafforzare la rosa con Immobile (8,5 milioni), Wallace (8), Bastos (6,5) e Jordan Lukaku (5).