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 2016  agosto 27 Sabato calendario

Consigli ai grillini (quelli col Regolamento sempre in mano) da Michele Serra

«Preferisco perdere e poter continuare a criticare gli altri», scrive in un dolente post un’attivista grillina delusa dalle prime mosse della giunta Raggi. Senza entrare nel merito delle sue critiche specifiche, non sa quanto la capisco. Chi è di sinistra da una vita conosce bene il delizioso retrogusto della sconfitta, che consiste, appunto, nel «poter continuare a criticare gli altri» standosene beatamente nel proprio cantuccio. Senza sporcarsi le mani, senza perdere verginità morali vere o presunte, senza esporsi alle delusioni e ai compromessi che l’esercizio del potere comporta. Ci si mette alla finestra e si biasima il corrotto (o si deride il pirla) che governa. È gratificante, è molto meno faticoso, è capitato di farlo anche a me – anche se non mi fa piacere ammetterlo.
Non era necessario essere un genio della politica per capire che l’impresa di Raggi sarebbe stata molto dura; e che uno dei principali problemi sarebbe stata la fronda interna degli intransigenti e dei dogmatici, quelli con il Regolamento in mano, quelli che trovano disgustoso e inammissibile quasi tutto, anche ciò che magari non lo è, o non lo è del tutto, o lo è a seconda dei punti di vista (il grigio esiste, amici cari). Dovessi proprio scegliere, tra chi prova a governare sbagliando e chi si augura di perdere per poter continuare a spernacchiare gli errori degli altri, sceglierei comunque la prima opzione. I proverbi sono spesso sciocchi e vili, prodotti dell’opportunismo e della rassegnazione popolare. Ma alcuni fanno eccezione, e “chi non fa non falla” è tra questi.