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 2016  agosto 29 Lunedì calendario

Ci vuole talento nel raccogliere funghi

Da buon genovese ama non solo il mare, ma anche la montagna. Tanto da scegliere, una volta adulto, come seconda casa Lurisia, tra le colline della valle Ellero nel Monregalese. Là Nicolò Oppicelli, 29 anni, è diventato un micologo professionista, iscritto al registro nazionale. Cioè, uno scienziato che studia e conosce il mondo dei funghi.
«Una passione che avevo fin da bambino – racconta Oppicelli -. Vivendo in campagna, avevo a disposizione da leggere i fumetti di Topolino, come gli altri ragazzini, ma anche i libri di funghi. Ed ero attratto da colori e forme. Lo dimostrano anche i disegni che facevo quando avevo appena tre o quattro anni».
Abitudine familiare
L’abitudine familiare a frequentare e rispettare la natura ha fatto il resto: «Il babbo e il nonno mi portavano con loro nei boschi». I funghi sono diventati la sua vita: come scienza da approfondire (micologo diplomato a Trento), disciplina da divulgare (incontri con le scuole e altri studiosi), esperienza da far conoscere attraverso lo scritto (è direttore della rivista mensile Passione funghi e tartufi, con migliaia di abbonati), la rete online e la fotografia. Montagna, sci, escursionismo, ma anche micologia applicata alla cucina, perché Nicolò ama cimentarsi ai fornelli. Sempre con un appello: «Attenzione. Bisogna raccogliere soltanto ciò di cui si è assolutamente certi e, nel dubbio, rivolgersi comunque ai micologi dei servizi delle Asl. Perché le conseguenze di una distrazione possono essere letali».
L’attrezzatura
Ci sono poi le raccomandazioni anche per come recarsi nel bosco: «Usare gli scarponi e le calzature adatte, così come l’abbigliamento. Impiegare cestini per contenere gli esemplari raccolti e non sacchetti di nylon che, oltre a rovinarli, impediscono la dispersione delle spore nel sottobosco e dunque la riproduzione stessa del fungo. Poi bisogna frequentare soltanto zone ben conosciute».
Oppicelli è uno dei più giovani micologi iscritti al registro nazionale, un «enfant prodige». La sua preparazione lo rende molto rispettato anche dai colleghi più rodati. Ha fatto parte dell’équipe internazionale (unico italiano con il sardo Davide Puddu) che ha separato – «con l’ausilio della biologia molecolare applicata alla micologia» – alcune specie del genere Boletus.
Intanto Oppicelli è stato scelto dal Gruppo Micologico Cebano Rebaudengo – Peyronel, che da 55 anni organizza la Mostra del fungo scientificamente più quotata d’Italia, come direttore scientifico dell’evento. E, durante l’anno, anima lezioni aperte al pubblico, per avvicinare al mondo del «re del bosco».