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 2016  agosto 25 Giovedì calendario

La mappa dell’Italia antisismica: in regola solo il 30% degli edifici

«Oltre il 70% dell’edificato attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo, comprese scuole, ospedali e molti altri edifici strategici». E questo vuol dire che le abitazioni che rispondono ai parametri antisismici indicati nelle norme tecniche per le costruzioni sono appena il 30%. In parole povere, circa 40 milioni di cittadini non possono dirsi sicuri nella propria casa. 
Occorre partire da questo dato dell’Enea per comprendere fino in fondo, ancora una volta, quanto il Paese sia vulnerabile rispetto ad eventi come quello che ha colpito il Centro-Italia. «La maggior parte delle nostre costruzioni ha più di 50 anni ed è stata realizzata in fretta, senza adeguati controlli, facilitando l’uso di sistemi e materiali scadenti» si legge nell’ultimo rapporto Energia, Ambiente e Innovazione pubblicato dall’Ente. Il quale mette evidenza che «interventi architettonici e strutturali impropri hanno spesso accelerato gli effetti legati alla vetustà ed al degrado, acuiti da una manutenzione carente, se non del tutto assente».
LO SCENARIOUna requisitoria in piena regola che sa di beffa. Perché sul piano scientifico e della ricerca sismica l’Italia è all’avanguardia, quinta dopo nazioni molto più popolose come Giappone, Cina, Russia, Stati Uniti, prima in Europa per l’applicazione dell’isolamento e dissipazione di energia su edifici, ponti e viadotti. Ad esempio, dopo il terremoto in Abruzzo dell’aprile 2009 solo all’Aquila i nuovi edifici isolati con sistemi salva-vita sono oltre un centinaio, sia di nuova costruzione che riguardanti retrofit di edifici esistenti. 
Il Giappone, ovviamente, è leader per numero complessivo dei sistemi anti-sismici e una scossa come quella registrata nel Centro Italia non avrebbe procurato danni rilevanti. Il nostro Paese, comunque, vanta il primato mondiale per dispositivi antiterremoto a tutela del patrimonio culturale. Ci sono infatti oltre 400 edifici dotati di dispositivi antisismici che tutelano opere importanti. Peccato che, oltre al patrimonio artistico, non siamo in grado di difendere gli individui più esposti. Già nel 2013 la relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale aveva reso noto un dato allarmante: ci sono ben 500 ospedali considerati a grave rischio sismico sulla Penisola. Tanto che con una scossa sismica come quella registratasi poco prima dell’alba di ieri il 75% degli edifici che sono stati verificati nel corso dei lavori condotti dalla commissione d’inchiesta crollerebbe. «Purtroppo spiegano ancora dall’Enea – costruire una casa secondo criteri antisismici viene percepito solo come un ulteriore aggravio di spesa e non come un elemento indispensabile ai fini della sicurezza».
LE DIFESEUn’indagine condotta nel 2014, invece, ha dimostrato che costruire una casa antisismica costa appena il 10% in più rispetto a un edificio tradizionale. Infatti, se nella costruzione di un edificio la parte strutturale incide del 30% sul costo complessivo, nel caso di una struttura progettata secondo criteri antisismici, la percentuale di incidenza sale solo al 33%. A conti fatti, se le strutture di un edificio si aggirano sui 100 mila euro, il costo sale a 110 mila se sono adeguate sismicamente. E pazienza se i tempi di realizzazione della struttura si allungano del 30%: si tratta di una attesa ragionevole se in cambio si ha la garanzia della sicurezza e di una durata maggiore dell’immobile.