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 2016  agosto 25 Giovedì calendario

Il giallo della trans trovata morta in un cassonetto a Brescia

È un mistero il caso della transessuale il cui cadavere è stato trovato ieri in un cassonetto del quartiere Torricella, nella periferia bresciana. Marta Baroni, 34 anni, di professione fotografa, è uscita di casa sabato e non ha più dato notizie. La madre martedì ne ha denunciato la scomparsa e sono cominciate le ricerche. Intorno a mezzogiorno di ieri, la macabra scoperta: gli operatori ecologici, mentre stavano svuotando un cassonetto destinato alla raccolta degli sfalci in via Magnocavallo, hanno visto il corpo senza vita della trans. 
Per il momento gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, l’unica cosa certa è che sul cadavere non ci sono segni di violenza. Il pm Roberta Panico ha disposto l’autopsia e gli esami tossicologici. In attesa degli esiti, i carabinieri raccoglieranno i racconti di conoscenti e amici della Baroni. La sua era una personalità «problematica», così l’hanno definita gli investigatori, che a casa le hanno trovato ricette per antidepressivi. Potrebbe anche aver avuto semplicemente un malore, o magari abusato di un farmaco, ma ancora non ci si spiega come il cadavere sia finito nel cassonetto. L’autopsia sarà effettuata già oggi, mentre per gli esami tossicologici ci vorrà qualche giorno in più. Intanto i carabinieri esplorano tutte le possibilità. 
La trans, registrata all’anagrafe come donna, ma di sesso maschile alla nascita, secondo gli inquirenti aveva una vita «un po’ movimentata». Le testimonianze di chi la conosceva serviranno a ricomporre il puzzle della sua esistenza e a dare indicazioni sulle circostanze che ne hanno provocato la fine.
Da quanto è emerso finora, la morte potrebbe essere avvenuta entro poche ore dalla scomparsa. Sul suo profilo Facebook, la Baroni si presenta come titolare del People Studio Photo. Ha compiuto studi al London College prima di cominciare l’attività di fotografa a Brescia. Sul social network si presentava così: «Delusa ma lottatrice... sempre...». Le indagini sono anche rivolte ad appurare le condizioni di salute psichica della trans e il ruolo giocato dai medicinali che assumeva. Allo stato attuale, tutte le piste restano aperte e le cause del suo decesso rimangono un giallo ancora da decifrare.