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 1916  marzo 12 Domenica calendario

Rassegna finanziaria

Le industrie e la guerra
Nel passato le guerre portavano la carestia e arrestavano ogni manifestazione della vita commerciale e industriale di uno Stato. Oggi non temono la carestia gli Stati che hanno i domini del mare: e la vita loro economica e industriale, per le forme nuove assunte dal furore bellico, vive in questi periodi di una prosperità morbosa.
Le industrie che dalla guerra hanno avuto largo incremento sono numerosissime. Le industrie del ferro e dei metalli in tutte le loro diverse manifestazioni, le industrie meccaniche che in molta parte hanno trasformato i loro impianti per la produzione del materiale guerresco, le industrie delle automobili, delle pelli, molte industrie chimiche. ecc., hanno lavorato spesso in condizioni di vero monopolio: e alcune di esse si sono arricchite rapidamente, improvvisamente.
Le industrie tessili – la lana, i lini, il cotone sopratutto – hanno avuto benefici quasi imprevedibili. Biella, Schio, Prato, le plaghe industriali lombarde. hanno visto rifiorire industrie che la crisi delineatasi nel 1908 e svoltasi in seguito pareva avere condannate a stanca vitalità. La stessa industria della seta, che pareva così gravemente minacciata, ha avuto un nuovo e inatteso vigore. Il 1915 fu per essa un anno d’oro, che ha valso a far dimenticare molte tristezze del vicino passato.
E con queste grandi industrie molte altre sono in auge; quelle dei grassi e degli alcool; e l’industria dello zucchero ha guadagnato assai rivendendo con straordinario profitto la grossa scorta cumulata nel 1914.
Infine, tra le industrie che hanno tratto profitti eccezionali, sono le Banche. Si intende le grandi Banche, quelle che s’affiatano col movimento industriale e lo sorreggono estendendo l’azione loro al di là del classico lavoro bancario. Le Banche popolari invece, quelle che si limitano alle operazioni di pura indole bancaria, hanno realizzato utili ben limitati in seguito al limitato movimento cambiario di quest’ora e alle ristrette condizioni di credito che oggi il commercio accetta.
E con le industrie manifatturiere o con la bancaria vediamo l’industria agricola realizzare profitti e rendite quasi inverosimili, per gli alti prezzi cui sono saliti i cereali e tutti gli altri prodotti del suolo e degli allevamenti.
 
Denuncia dei profitti di guerra e limitazione dei dividendi
In rapporto a questo particolare stato di floridezza in cui tante industrie sono venute a trovarsi per il fatto della guerra, il Governo ha imposto la denuncia dei redditi dipendenti sia direttamente sia indirettamente da tale causa per assoggettarli ad imposta. né alcuno vorrà contestare la equità del nuovo tributo e la sua profonda ragione morale.

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Un’altra disposizione che tocca assai davvicino i portatori di azioni è quella riguardante la limitazione dei dividendi delle Società Commerciali per l’esercizio 1915 e pei successivi, nella minima normale dell’otto per cento.
Il Decreto è ispirato all’intento provvido di preparare la vittoria economica del Paese, con la concentrazione forzata dei capitali. Esso tende ad obbligare le Anonime, che rappresentano gli organismi più possenti dell’economia privata nazionale, a cumulare riserve le quali valgano a far considerare con calma ed a superare il periodo di riassestamento e di orientamento che per esse seguirà all’ora della Pace, e ad apprestare loro i mezzi per la nuova ascensione economica.
Molti azionisti, portatori di titoli dai quali si ripromettevano dividendi esorbitanti, sono contrariati dalla disposizione recente: ma è certo che essi sopporteranno di buon grado la limitazione del dividendo pensando che ciò non li danneggia, ma va a tutto vantaggio del valore intrinseco dell’azione poiché il profitto accumulato nelle riserve lo ritroveranno nell’aumento di valore dei titoli o più tardi negli utili più pingui del tempo di pace, differiti, ma non perduti.
 
Il mercato finanziarlo italiano. I risultati del Prestito
Il Prestito Nazionale di cui si chiusero giorni sono le sottoscrizioni, ha avuto un risultato degno del fervore con cui da tanta parte della stampa, degli uomini politici ed anche del popolo è stato accompagnato.
Non ancora si conosce il risultato ufficiale, ma si crede che alle Casse dello Stato gli Italiani abbiano portato tre miliardi di lire. Magnifica cifra!
E ragione d’orgoglio ne deriva riportandola se si osserva che per conseguirla non fu necessario ai risparmiatori d’Italia d’intaccare sensibilmente le somme che essi avevano depositate presso le Banche o le Casse di risparmio. I capitalisti che hanno affidato allo Stato col nuovo Prestito larga parte del patrimonio loro, gli umili che hanno dato le piccole somme in cui si conteneva tutto il sagrificio di penosi risparmi, hanno dimostrato che recandosi alle Casse dello Stato per portarvi il loro danaro non ebbero dubbio della forza morale e materiale della Patria.
 
Mercato dei Valori
Il successo del Prestito ha elettrizzato i nostri ambienti finanziari.
Questi per altro da lungo tempo si mantengono fiduciosi e sereni: e tale loro fiducia manifestarono e manifestano apprezzando largamente la Rendita e i nostri principali valori. Le quotazioni ufficiali davano il giorno 3 marzo la Rendita 3 ½ % a 80.89, il 1° Prestito Naz.: 4 ½ % a 91.89 e il 2° Prestito Naz. 4½ %  a 93. 87. Quanto alle quotazioni dei titoli industriali e bancari, mancando le Borse non si hanno prezzi ufficiali; tuttavia per molti di essi, i felici risultati del bilancio 1915 hanno creato un apprezzamento ben lusinghiero.
Poggiandosi sulle quotazioni approssimative raccolte in base a informazioni di banche o agenti di cambio, rileviamo un interessante confronto tra il prezzo dei nostri maggiori titoli alla vigilia della guerra europea e oggi:
 
                                              31 Luglio 1914.               4 Marzo 1916.
Banca d’Italia                             –                                         1278
Banca Comm. Ital.                     –                                           597
Credito Italiano                          –                                           533
Banco di Roma                          –                                             37
Ferrovie Meridionali               479                                          410
» Mediterranee                        212                                          176
» Venete Sec.                             98                                           97
Navigazione Gen. Ital.             380                                         434
Lanificio Rossi                       1380                                       1350
Lin. Canap. Nazionale             134                                         171
Lan. Naz. Targetti                      70                                         140
Coton. Cantoni                         399                                         412
» Veneziano                                43                                           52
» Valseriana                              154                                         195
» Furter                                      –                                              78
» Turati                                      –                                              98
Man. Rossari e Varzi                270                                          294
Tessuti Stampati                        98                                           145
Acciaierie di Terni                  1095                                        1152
Siderurgica di Savona              137                                           195
Elba                                          201                                           247
Ferriere Italiane                        86,50                                        156
Ansaldo                                    210                                           237
Miani Silvestri                           78                                             88
Miniere Montecatini                110                                            135
Metallurgica Italiana                 99                                             131
Autom. Fiat                               90                                             292
» Spa                                         24                                               46
» Bianchi                                   94                                               98
» Isotta Frasch.                          14                                               50
Edison                                       436                                            472
Vizzola                                     776                                             785
Elettrica Conti                            –                                               312
Marconi                                      –                                                 57
Unione Concimi                        62                                               96
Distillerie Italiane                     64                                               83
Raffineria L. L.                        286                                             302
Industria Zuccheri                   226                                              248
Zucch. Gulinelli                        66                                                80
Eridania                                   450                                              452
Molini A. I.                              176                                             185
Italo-Americana                         68                                             172
Dell’Acqua (esport.)                  77                                             114      
 
Dividendi
In questo periodo dell’anno si rendono noti i dividendi di gran parte delle Società per azioni. Da parecchi anni, nel numero dei dividendi e nella misura di questi, ci eravamo abituati ad osservare una contrazione continua.
Invece quest’anno i dividendi saranno assai più numerosi che negli anni passati, se pure saranno costretti nella percentuale massima fissata dal Governo dell’otto per cento.
Nel corso di Febbraio vennero dichiarati ufficialmente i dividendi del maggior numero di aziende che interessano il mondo finanziario italiano. Li citiamo:
Pei valori bancari:
Banca d’Italia L. 48; Banca Commerciale Italiana L. 30; Credito Italiano L. 30; Banca It. di Sconto L. 27 ad ognuna delle 100.000 azioni provenienti dalla fusione con la Bancaria e col Credito Provinciale e L. 18 ad ognuna delle 30.000 azioni costituenti il capitale iniziale della Banca Italiana di Sconto e ciò in ragione dei versamenti e pro rata temporis. Nel campo dei siderurgici, sono noti i dividendi della Terni L. 80; Elba 5%; Ferriere Italiane 5%; Siderurgica di Savona 5%, Magona d’Italia L. 20; Montecatini L. 9.
E tra le aziende elettriche segnaliamo per la Edison L. 30; Impresa elettrica Conti L. 20; Soc. Generale Italiana per la trazione elettrica ferroviaria L. 22,50; Elettr. Martesana 8%, Lombarda (Vizzola) L. 45 per azione da L. 500: Adriatica di Elettricità L. 7 per azione da 100; Soc. Elettr. del Caffaro L. 20.
Un elenco così notevole di dividendi pei valori del campo tessile non era stato possibile da molti anni. E rileviamo che molte aziende, la maggior parte, hanno fatto posto sulla cifra degli utili a cospicue riserve prima di assegnare i dividendi. Ecco l’elenco dei dividendi fatti noti in questi giorni:
Cotonificio Venzaghi di Busto 7%; Cotonificio Pizzi 10%; Manifattura Tosi L. 15; Cotonificio Val d’Olona 8%; Cotonificio Turati 5%; Cotonificio Amman 8%; Manifattura Rotondi di Novara 6%; Cotonificio di Spoleto 8%; Cotonificio Bresciano Ottolini 8%; Industrie riunite filati di Bergamo 4%; Cotonificio veneziano L. 3,50; Filatura Cascami Novara L. 19: Cotonificio Val Seriana L. 12,50; Cotonificio Furter L. 4; Cotonificio Valle di Lanzo L. 2 per azione da L. 25; Cotonificio Cantoni L. 30; Linificio e Canapifìcio Nazionale L. l5; Filatura Lombarda Lino e Canape L. 7; Lanifìcio Rossi L. 80; Lanifìcio di Gavardo L. 23; Lanifìcio Targetti L. 15 (10%); Tessuti Stampati (De Angeli) L. 10.
E tra le aziende più note, enumeriamo altre ancora che danno compenso agli azionisti:
Mediterranea L. 6; Società Generale Immobiliare di Roma L. 15; Esportazione Italo-Americana L. 16; Commissionaria Orientale L. 10 per azione da L. 100; Società Ing. V. Tedeschi di Torino L. 9 (9%): Azoto di Roma L. 12 per azione da L. l50.
Milano, 7 marzo