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 2016  agosto 23 Martedì calendario

Kobe Briant lancia un fondo da 100 milioni. Altro che canestro

Lo sport è sempre più un business – Olimpiadi comprese. E allora la differenza tra atleta e investitore, tra un gioco di canestri che sfidano la forza di gravità e un’acrobatica partita di venture capital, forse non è molta: Kobe Bryant, l’ex stella della Nba con la passione per l’Italia e protagonista di una carriera leggendaria, la pensa di sicuro così e ha tenuto a battesimo un suo fondo di investimento da cento milioni di dollari. Non è la prima volta che un campione, con alterne fortune, si dà ai parterre della finanza. Ma l’esempio di Bryant, il cui desiderio di vincere è finora stato all’altezza del suo talento, promette di essere particolarmente influente per una generazione di atleti (almeno per i pochi di successo ). Bryant intende essere all’avanguardia negli affari dopo esserlo stato nei palasport con stupefacenti trattorie, rimbalzi e schiacciate: il suo fondo sarà dedicato ad alta tecnologia, media e gestione dati. Scelte diverse dai suoi predecessori pur di fama: Michael Jordan si è cimentato con il controllo di squadre di pallacanestro professionistiche. Magic Johnson ha portato la sua magia in una catena di sale cinematografiche nei quartieri disagiati. Il 38enne Bryant è pronto a surclassarli tutti con la Bryant Stibel (dal nome del partner, il 43enne imprenditore Jeff Stibel). I due vantano già una storia assieme: dal 2013 hanno investito in 15 società, dal sito sportivo The Players Tribune al designer di videogiochi LegalZoom, dal software per telemarketing RingDna alle spremute di Juicero. E potrebbero lasciare nella polvere anche due coetanei dal canestro facile: l’ex compagno di squadra di Bryant nei Los Angels Lakers, Shaquille O’Neal, che ha investito in startup. E il rivale dei New York Knicks Carmelo Anthony, che ha lanciato la Melo7 Tech Partners.