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 2016  agosto 23 Martedì calendario

Nick Ut, il fotografo che vinse il Pulitzer per l’immagine della bambina nuda simbolo della guerra in Vietnam, va in pensione

U na foto ha definito la sua carriera e la sua vita, ora è arrivato il momento di uscire di scena. Va in pensione Nick Ut, il fotografo che vinse il Pulitzer per l’immagine della bambina nuda che fugge dalle bombe al napalm americane, diventata simbolo della guerra in Vietnam.
La ragione per cui divenne un fotografo è perché suo fratello lavorava per l’ Associated Press quando fu ucciso da un proiettile dei Viet Cong. Dopo il funerale Ut, che aveva 15 anni, si presentò all’ufficio di Saigon dell’agenzia americana a chiedere di prendere il suo posto e, all’iniziale rifiutò, rispose: «Non ho nient’altro, siete la mia famiglia ora». Suo fratello aveva lasciato il lavoro di attore per fare il fotografo, e gli aveva parlato del potere delle immagini di trasformare i cuori e le menti. Quando gli americani lasciarono Saigon, Ut – ferito tre volte durante la guerra – fu trasferito dall’ Associated Press a Tokyo, dove però rimase nell’ombra: la foto che aveva scattato era diventata famosa, ma lui no. Due anni dopo arrivò in America: gli diedero la possibilità di scegliere tra Washington D.C. e la California. «Il mio sogno è Hollywood», disse lui, ispirato ancora una volta dal fratello.
Quarantaquattro anni dopo, ha passato più anni della sua vita a Los Angeles che in Vietnam: è stato abbracciato da Marlon Brando al processo per omicidio del figlio dell’attore, ha fotografato in tribunale Michael Jackson e O.J. Simpson. Si è trovato a vivere nel mondo immaginato da suo fratello, ma anche a documentarne la decadenza, come nella foto di Paris Hilton in lacrime dopo aver violato la libertà su cauzione. Pochi conoscono il suo lavoro, a parte la foto della bambina del napalm, Kim Phuc. Anni fa l’ha rivista: è fuggita in Canada, si è sposata, è diventata mamma e ambasciatrice Onu. Quest’estate, consegnando al 66enne «zio Ut» un premio alla carriera del Los Angeles Press Club, Kim ha ribadito che «basta una foto, una foto è più potente delle bombe». Tema attuale più che mai oggi che le immagini di bimbi coperti di sangue e cenere non riescono a fermare la guerra in Siria.