La Gazzetta dello Sport, 21 agosto 2016
Zamparini non sa se vendere il Palermo ai cinesi o agli americani
Cina o America? Dare l’addio subito o restare nel nuovo corso? Maurizio Zamparini si presenta ai blocchi del quattordicesimo anno a Palermo con uno spirito «sereno». Dopo quasi 30 anni di calcio (prese il Venezia nell’87) il proprietario del club rosanero è alla vigilia della scelta più difficile: indicare gli eredi. Chi lo conosce giura che non ha l’indole del traghettatore. Anche in questa fase vuol lasciar traccia. «Entro un mese o due chiuderò le trattative. Ho preso un impegno con me stesso, con la mia famiglia e l’ambiente palermitano a cui mi sento affezionato. Sto lavorando per dare alla società un futuro ambizioso. L’impegno è che i nuovi possano fare meglio di me».
Ha conosciuto Frank Cascio, che ne dice?
«Mi ha fatto un’ottima impressione. Si vede che è orgoglioso delle sue origini siciliane, il ragazzo mi sembra molto motivato. Se vince la sua cordata sarà lui a guidare il club».
Si sa meno della cordata cinese.
«Mi hanno chiesto riservatezza ma conosco da anni il loro rappresentante, che lavora per un grande gruppo a Londra. Hanno idee importanti, ci tengono al nuovo stadio. Abbiamo parlato anche del centro sportivo. La due diligence è appena partita, vediamo. Ai primi di settembre ci metteremo al lavoro per delineare i contorni economici dell’operazione. Di sicuro loro mi chiedono di rimanere con il 30% delle quote e di avere un ruolo anche in futuro».
Allora sceglierà questa seconda opzione...
«Sono innamorato del mondo del calcio, ma ho 75 anni. Metto la mia esperienza a disposizione. Il mio obiettivo, però, è assicurare al Palermo le migliori fortune. Io sto bene in secondo piano. Certo, sarebbe un colpo se si unissero...».
Il mercato ha portato un’altra rivoluzione al Palermo.
«Mi è spiaciuto dover cedere Vazquez in Spagna: è stato snobbato qui in Italia, vedrete che nel Siviglia farà bene. Dall’estero sono arrivati troppi giocatori strapagati, sono curioso di vederli all’opera. Da noi, comunque, sono arrivati tanti giovani e io dico che ci siamo rafforzati».
Ballardini non sembra dello stesso avviso.
«Lo capisco, gli fanno domande sul nuovo Dybala e lui va in difficoltà. Gli abbiamo messo a disposizione una rosa giovane e competitiva: ora sta a lui plasmarla. Ballardini è tranquillo. Gli ho parlato: lui sa che lo stimo, deve essere solo più ottimista. Vedo un grande equilibrio con le rivali».
Su chi punta in particolare?
«Scommetto su Balogh, Sallai e Lo Faso. Del resto quando arrivarono Cavani, Pastore e Dybala chi li conosceva? Il Palermo deve valorizzare i giovani, non può far altro».
Dobbiamo aspettarci dei botti finali?
«Con l’arrivo di Bouy completiamo il centrocampo, ma il vero obiettivo è l’ingaggio del brasiliano Bruno Henrique: siamo a buon punto. Ma non finisce qui: siamo al lavoro per un altro colpo».
Come vede il nuovo campionato? Juve ancora più forte.
«Hanno scelto il meglio e possono sbagliare solo se fanno i presuntuosi. Vedo bagarre, invece, tra le antagoniste».
Per chi vota?
«Indico Napoli e Roma perché stimo i loro llenatori. In particolare Sarri ha fatto molto bene nella scorsa stagione: se non si monta la testa...».
Anche l’Inter ha cambiato molto. E in meglio.
«In effetti sono curioso di vedere quale sarà l’impatto di De Boer: ha una rosa importante».