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 2016  agosto 21 Domenica calendario

«Roma è pulita». Pare che il piano straordinario della raccolta dei rifiuti abbia funzionato


L’emergenza rifiuti a Roma si placa, la deadline, fissata per ieri da Ama e ribadita più volte dalla sindaca Raggi, è rispettata. «Ora Roma è pulita», ha annunciato Beppe Grillo da Giulianova, venerdì, anticipando il rush finale dell’amministrazione capitolina nelle ultime 24 ore di pulizia straordinaria della città. «Il capo comico #Grillo annuncia #roma pulita. Sì dalla sua villa in costa smeralda», il tweet di Stefano Esposito, del Pd, a ribadire che sul tema rifiuti la polemica politica non è ancora chiusa.
Mai visti in giro per Roma un sabato d’agosto tanti furgoni dell’Ama come ieri, segnale di una frontiera vissuta dal Campidoglio come primo vero check-point della nuova amministrazione. «Obbiettivo raggiunto, la città appare veramente più pulita», è soddisfatto il capogruppo M5S in Comune, Paolo Ferrara. Oggi, in effetti, la situazione della Capitale è decisamente migliore rispetto a tre settimane fa, quando, tre giorni dopo il blitz del 25 luglio nella sede Ama dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro, la municipalizzata dei rifiuti decise di varare «città pulita», il piano straordinario no-stop che ieri sera ha concluso il suo corso con l’ultimo giro tra i cassonetti.
Adesso non c’è più traccia dei cumuli di spazzatura che avevano fatto temere addirittura il rischio sanitario per i romani. Il centro storico è stato la prima porzione della città a beneficiare dell’intervento, del resto il Colosseo rappresenta l’immagine che Roma dà al mondo e su questo punto i danni di un mese sotto le cataste di rifiuti sono incalcolabili. Ma è soprattutto nelle vie di Roma nord, cioè il quadrante cittadino forse più colpito dalla crisi dei rifiuti, che si vede lo stacco tra oggi i giorni dell’emergenza: da via Trionfale a via di Torrevecchia, dove ora si può transitare vicino ai cassonetti senza timore di svenire per il cattivo odore; da via dei Prati fiscali all’albero «addobbato» di immondizia in via Antonio Serra, nei pressi dell’elegante Flaminia, a via di Tor Fiorenza in zona Salario, fino a via Alessandria, dove anche la Roma benestante aveva dovuto fare i conti con l’olezzo e con la sporcizia dei cassonetti stracolmi di sacchetti di plastica. Le squadre Ama hanno battuto le strade di Roma fino a notte riportando la (quasi) normalità.
Certo, se l’emergenza rientra è anche grazie allo svuotamento della città causa ferie dei romani. Anche Ama, del resto, aveva calibrato la deadline tenendo conto delle vacanze e della drastica riduzione della produzione rifiuti. Ed è vero che sulla città continuano a insistere dei problemi. Il primo è lo smaltimento degli «ingombranti» che è ancora in attesa di un bando di gara. Così non sorprende vedere una lavatrice su un marciapiede nel quartiere San Lorenzo, un televisore buttato per terra in zona Casilina o qualche materasso lasciato vicino ai cassonetti sia sulla Trionfale che sulla Tiburtina. La vera sfida, in ogni caso, sarà a settembre, quando i romani saranno tutti rientrati dalle vacanze e la giunta Raggi dovrà far iniziare «rifiuti zero», l’evoluzione del piano straordinario che punta a fare della pulizia la regola.