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 2016  agosto 15 Lunedì calendario

Battaglia in mare contro l’Isis • L’appello delle ragazze rapite da Boko Haram: «Liberateci» • Milwaukee in rivolta per un altro nero ucciso dalla polizia • A Istanbul verrà inaugurato il ponte sospeso più lungo del mondo • A Trieste l’unico stabilimento balneare diviso per sessi • Come Renzo Arbore conobbe la Melato • Tania Cagnotto conquista il bronzo nei tuffi e si ritira

 

Isis Battaglia in mare, davanti a Sirte, per impedire ai jihadisti dell’Isis accerchiati di fuggire con i barconi che hanno nascosto sulle spiagge. Una lancia lunga una ventina di metri ha tirato ieri a partire da mezzogiorno e per tutto il pomeriggio verso la linea di palazzi che domina la costa. I morti tra gli assedianti da ieri mattina erano sei, 55 i feriti. Sconosciute le perdite tra gli assediati. Il colonnello Reda Essa, comandante del settore centrale della Guardia Costiera: «L’Isis possiede ancora il controllo del porto commerciale. Quello più piccolo da pesca è nelle nostre mani. Sappiamo che hanno nascosti un paio di gommoni con potenti fuoribordo e alcune barchette di legno simili a quelle utilizzate dagli scafisti per portare i migranti in Italia. Un peschereccio più grande è ormeggiato ben visibile. Ma sappiamo che ha il motore diesel fuori uso. I jihadisti hanno provato a ripararlo più volte. Ma i nostri droni li sorvegliano, non appena salgono a bordo, spariamo» (Cremonesi, Cds).

Boko Haram In un video di 11 minuti postato su Youtube, un esponente del gruppo jihadista nigeriano Boko Haram in tenuta mimetica, armato e a volto coperto, si è rivolto direttamente al Presidente del Paese africano Buhari per uno scambio di prigionieri: «Se volete riabbracciare le liceali di Chibok, liberate i nostri fratelli guerriglieri». Dietro di lui una cinquantina delle 276 ragazze rapite il 14 aprile 2014 nel nord-est della Nigeria dai miliziani mentre andavano a scuola. Alcune sedute a terra, altre in piedi, tutte con indosso hijab neri e rosa che lasciano tarsparire solo il volto. Nelle immagini anche un bambino, probabilmente nato dai matrimoni forzati a cui almeno una quarantina delle liceali sarebbero state costrette. A un certo punto il guerrigliero, davanti alle telecamere, intervista una delle ragazze, che lancia un appello: «Mi chiamo Maida Yakubu, sono stata rapita nel villaggio di Chibok, chiedo ai miei genitori di convincere il Presidente Buhari ad accettare le richieste di Boko Haram» (Simoncelli, Sta).

Milwaukee La città di Milwaukee, Wisconsin, è in rivolta perché la polizia, alle 15,30 di sabato, ha ucciso un ragazzo nero di 23 anni. Secondo le informazioni fornite dal sindaco Tom Barrett, gli agenti avevano fermato un’auto sospetta all’incrocio tra Auer Avenue e North 44th Street. A bordo c’erano due uomini, che quando hanno visto i poliziotti hanno abbandonato l’auto e sono scappati a piedi. Uno di loro aveva una pistola in mano. Gli agenti li hanno inseguiti, e stavano per raggiungerli. A quel punto un poliziotto, afroamericano ventiquattrenne che lavora per il Dipartimento di Milwaukee da quattro anni, ha intimato al fuggitivo di fermarsi e lasciar cadere la pistola. L’uomo non ha obbedito, l’agente ha sparato due colpi. Il primo ha raggiunto il fuggitivo al braccio e il secondo al petto, uccidendolo. In seguito le autorità cittadine hanno rivelato che la vittima diversi arresti precedenti per vari reati. La sua arma era carica, conteneva 23 proiettili, ed era stata rubata di recente durante una rapina. Il poliziotto che ha sparato è stato sospeso dal servizio, in attesa dei risultati dell’inchiesta aperta sull’incidente. Secondo i suoi superiori indossava una telecamera, e quindi dovrebbe essere possibile verificare con precisione la dinamica della sparatoria. La notizia dell’uccisione di un uomo si è diffusa rapidamente in città, provocando disordini che sono aumentati dopo l’imbrunire. Alle 22,15 il distributore di benzina all’incrocio tra North Sherman Boulevard e West Buleigh Street è stato incendiato, e diversi negozi sono stati saccheggiati. Le autorità locali hanno lanciato questo avvertimento ai residenti: «Se volete bene ai vostri figli, prendeteli per un orecchio e teneteli a casa». Gli scontri sono continuati almeno fino alle tre e mezza di notte, quando la polizia ha dichiarato che l’ordine era stato ristabilito (Mastrolilli, Sta).

Ponte Il terzo ponte sospeso sul Bosforo, che verrà inaugurato il prossimo 26 agosto (investimento totale di circa 3 miliardi di dollari) avrà una duplice funzione: decongestionare il traffico di Istanbul e creare un corridoio che faciliti i trasporti verso la Grecia. Verrà intitolato al sultano Selim I, padre di Solimano il Magnifico. In lingua turca gli è stato dato l’appellativo di Yavuz, che suona come «Implacabile». Il nome dell’opera è stato scelto dal presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan. Al momento della sua inaugurazione diventerà il ponte sospeso più largo esistente al mondo, nonché quello con le torri più alte al mondo a forma di «A». La larghezza misura ben 59 metri e ospita un’autostrada a otto corsie, quattro per senso di marcia oltre a due linee ferroviarie. Il tutto allo stesso livello. La luce libera, ossia il tratto sospeso fra le due torri di sostegno, misura 1,4 chilometri. Per dare un’idea, si tratta di 11 campi da calcio messi in fila. Le torri sono alte 322 metri, più della Tour Eiffel che ne misura 300. Il Ponte Selim I verrà ricordato anche per la sua costruzione a tempo da record. La posa della prima pietra, infatti, risale a poco più di tre anni fa, per la precisione al 29 maggio 2013 (Ottaviani, Sta).

Trieste Il “bagno” della “Lanterna” di Trieste, che risale ai primi del Novecento, è l’unico stabilimento balenare pubblico in Europa ad avere ancora un muro che divide i maschi dalle femmine. Gestito dal Comune, è a due passi dal centro ed è aperto tutto l’anno, anche d’inverno, ma la balneazione è consentita solo dal 1 giugno al 30 settembre (Spirito, Rep).

Depp Tre mesi fa Amber Heard ha lasciato Johnny Depp, suo marito per soli 15 mesi, accusandolo di averla picchiata e mostrando le foto del suo volto pieno di lividi. Ora il sito di gossip Tmz, proprio nei giorni della prima udienza in tribunale per il divorzio, mostra un video ripreso da uno smartphone sul tavolo della cucina della coppia: Johnny Depp, gonfio e quasi irriconoscibile, urla ripetutamente «motherfucker» alla moglie Amber Heard in canottiera e bicchierone di caffé, apre e chiude i cassetti, furibondo: «Vuoi vedermi dare i numeri? Te lo faccio vedere io». Lei gli risponde timidamente e lui si versa mezzo litro di vino rosso in un bicchierone, beve a garganella, poi spacca la bottiglia, il bicchiere, si avventa sul telefono (Persivale, Cds).

Melato Renzo Arbore, allora disk-jockey emergente, conobbe Mariangela Melato «una serata al teatro Sistina, al principio degli anni Settanta. Tra tante signore cotonate, spuntò un ciuffo di capelli bicolore, un volto bistrato e due occhi grandi come fari. Il suo tratto esistenzialista mi colpì così tanto che riuscii a vincere la mia naturale timidezza e la invitai a una festa musicale a casa mia». Qualche sera dopo, a casa di Agostina Belli, «ci ritrovammo seduti a terra: io impunemente misi una chitarra nelle mani di Lucio Battisti, che cantò un brano ancora inedito: Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi. Sembrava scritta per noi. Ci guardammo a lungo, poi una stretta di mano che diceva tutto. Cominciò così». Rimasero insieme dieci anni e furono vicini alle nozze: «Giravo con la lista dei documenti preparata da mia madre. Ricordo la gioia di Mariangela quando le regalai il bracciale di mamma a forma di vipera. Lei mi ripagava con regali straordinari come la panchina verde da giardino con su scritto Renzo e Mariangela e un cuoricino. Di recente ce lo siamo domandati: se ci fossimo sposati…? La vita è andata in un altro modo» (Fiori, Rep).

Rio  Cinque medaglie a Rio, ieri, per l’Italia: Gregorio Paltrinieri è oro nei 1.500 di nuoto, oro anche per Niccolò Campriani che si ripete trionfando nella carabina. Nei 1.500 c’è il bronzo di Gabriele Detti, stessa medaglia per Tania Cagnotto nei tuffi. Argento per la squadra di spada (Cds).

Cagnotto Dopo l’argento in sincro con Francesca Dallapé ieri Tania Cagnotto, 31 anni, ha conquistato il bronzo nei tuffi da tre metri con il record di punti, 372.80, «ed era la mia unica fissa perché sapevo benissimo che il podio sarebbe stato una lotta dura, l’unica sicurezza era chiudere senza rimpianti e per questo serviva il massimo». Bisognava battere la canadese Abel, quella che aveva festeggiato il bronzo di Londra al posto suo. Ci è riuscita con un doppio e mezzo rovesciato piazzato in chiusura di programma che è andato sopra gli 80 punti, la quota della perfezione: «Questa è l’ultima gara. Si chiude, sono felice di farlo così» (Zonca, Sta).

 (a cura di Roberta Mercuri)