la Repubblica, 12 agosto 2016
La leggenda Phelps non finisce mai: 22esimo oro nella notte
L’uomo che sussurrava all’acqua. La pop star del cloro. Nessuno come lui, Mister Gold Michael Phelps. Nei 200 misti 22esimo oro ai Giochi, il quarto a Rio dopo quelli nei 200 farfalla e nelle staffette 4x100 sl e 4x200 sl. All’arrivo sventola infatti quattro dita in aria. Quarto titolo consecutivo da Atene 2004 nella stessa specialità: mettete il lucchetto e scriveteci su “proprietà privata”. Primo in 1’54’’66. E poco dopo, le semifinali dei 100 farfalla, dove si piazza secondo con 51.58 (finali stanotte alle 3.12). Ovvio sfarfallerà per un altro record: fino a 24 titoli e 28 medaglie a Cinque Cerchi. Ma anche se si fermasse qui, chi lo piglia più? Esagerato. Lascia l’argento al 21enne giapponese Kosuke Hagino, a Rio già d’oro nei 400 misti e nella 4x200 stile. Terzo il cinese di 22 anni Shun Wang. Nel retrobottega l’amico di sempre Ryan Lochte, sfiancato e quinto a 1’57’’47. A 31 anni e alla sua quinta Olimpiade, Michael si candida a monumento. «Lasciare ogni cosa in piscina per l’ultima volta è quello che voglio fare: e vedremo se questo sarà sufficiente a vincere». Lo è stato. La zuffa col compagno di squadra da sempre Ryan, 32 anni, 6 ori olimpici e 11 medaglie, alla sua unica gara individuale a Rio, dura poco: due vasche e mezzo. Poi lo squalo prende il largo tra i pesci.
Corsia numero quattro per Michael, la quinta per Ryan. Sono i più vecchi della finale, si conoscono come fratelli. A Londra furono primo e secondo, qui il primo rimane lo stesso. Phelps prepara il palcoscenico dell’ennesimo spettacolo. L’asciugamano per togliere le gocce dal blocco di partenza e poi dai piedi. Lo stretching. Poi pulisce tutto, cancella le tracce degli altri. Deve lasciare le proprie. L’Estadio Aquatico Olimpico urla di gioia. Lo fa da giorni, da quando il dio dell’acqua è tornato nel suo regno. I più giovani lo cercano, gli danno la mano, lo toccano. Idolo delle folle, che ha scoperto le gioie della paternità. A maggio ha avuto Boomer dalla sua compagna, ex miss California, Nicole Johnson, 31 anni. Tutta la famiglia è qui, il bimbo sugli spalti con le cuffione antirumore a stelle e strisce e sua nonna, mamma Debbie: «Le mie emozioni sono 10 volte più forti da quando c’è mio figlio». Le nostre ancora di più da quando sei tornato tu.
Lo scontroso e repellente è questo ragazzone qui con la schiena tutta a pois adesso un po’ sbiaditi per via della cupping therapy che farebbe circolare meglio il sangue. Ma è buona la vena, di Michael: «I ragazzi vengono a chiedermi consigli e io li do volentieri. Abbiamo un gruppo di giovani e se posso insegnare qualcosa nei miei ultimi giorni da nuotare del team Usa, sono orgoglioso di farlo». Si era scagliato nei giorni scorsi contro il ritorno in vasca degli atleti dopati («Triste che ci sia della gente trovata positiva, alcuni due volte, che comunque nuota ai Giochi»). Ma guarda anche al buono delle Olimpiadi e pensa ai rifugiati: «È meraviglioso che tutti possano competere ai Giochi. È una cosa molto speciale, indipendentemente da cosa accade nel mondo siamo una cosa unica qui, nello stesso villaggio, penso che sia una cosa che non accade da nessun altra parte». Anche tu, non capiti spesso.