la Repubblica, 12 agosto 2016
I crimini sono in diminuzione nel 2016
Calano i delitti in Italia: diminuiscono gli omicidi, le rapine (con l’eccezione di quelle negli uffici postali), le violenze sessuali, le estorsioni, le truffe. Diminuiscono anche i furti in abitazione e di autovetture. A pochi giorni da Ferragosto, giorno tradizionalmente dedicato dal ministro dell’Interno alla sicurezza nazionale, Repubblica anticipa i dati del Viminale (aggiornati alla fine di giugno) sulla situazione della criminalità del Paese. A sorpresa, le statistiche fotografano una diminuzione generalizzata del numero dei reati. Confrontando i dati dei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il totale dei delitti commessi passa da un milione e 347mila, a un milione e 129mila ( – 16,2%).
Nel dettaglio, gli omicidi volontari, che erano 249 nel primo semestre del 2015, scendono a 196 (-21,3%), le violenze sessuali, 1982 nei primi sei mesi dell’anno precedente, calano a 1579 ( – 20,3%). Anche le rapine in abitazione sono in discesa: da 1563 a 1200 (-23,2%), così come le rapine “in pubblica via”, passate da 9291 a 8353 (-10,1%). In calo anche le estorsioni, 4401 nel 2016 contro le 4937 di un anno prima (-10,9%), l’usura (167 contro 212, – 21,2%), i furti (636mila contro 730mila, – 12,9%). I furti in abitazione, in particolare, scendono da 109mila a 90mila (-15,1%), i furti di autovetture da 59mila a 56mila (-6,1%), i furti di rame da 8500 a 4500 ( – 46,3%).
Calano anche i reati di ricettazione, da 11600 a 9200 (-20,8%), truffe e frodi informatiche, da 70700 a 61600 (-12,8%), poi gli incendi, il contrabbando, lo sfruttamento della prostituzione e la pornografia minorile.
Tra i pochi dati in controtendenza, le rapine in uffici postali (+6,4%), e i reati per stupefacenti (+4,6%).
Da sottolineare però che anche per quanto riguarda l’attività di contrasto al crimine da parte delle forze dell’ordine, si registra un generale calo. Meno 15% nei primi sei mesi del 2016 il totale dei “delitti scoperti” rispetto all’anno precedente: 268mila contro 315mila. E diminuisce anche il numero delle persone arrestate o denunciate, da 501mila a 420mila (-15,4%).
In controtendenza rispetto al dato nazionale aumentano gli omicidi a Napoli: da 33 a 38 (+15,2%) nel primo semestre.
Roma, invece, conferma il trend in calo dei furti, scesi da 86mila a 68mila. E Milano conferma il calo degli omicidi, passati da 17 a 9. Secondo il sociologo Marzio Barbagli, che da anni studia il fenomeno della percezione della sicurezza in Italia, non c’è da cantar vittoria. «Se vogliamo capire qualcosa – spiega il docente – dobbiamo guardare non a 3 anni, ma a un trend piu lungo. Purtroppo bisogna constatare che continuano ad aumentare i reati “predatori” e anche le rapine in abitazione da quando è iniziata la crisi economica del 2007».
«Sono stranieri più della metà dei denunciati per furti in appartamento – aggiunge Barbagli – il 65% dei denunciati per boseggio, il 50% dei denunciati per rapine in abitazioni, il 50% dei denunciati per rapine in pubblica via».
Stando ai dati del Viminale, cala anche il contrasto al crimine, fatto, questo, che i sindacati dei Funzionari di Polizia imputano al taglio delle risorse da parte degli ultimi governi, e alla cronica carenza di personale.
«Il calo del contrasto al crimine – denuncia Enzo Letizia, leader dell’Anfp, l’organizzazione sindacale che rappresenta la classe dirigente della Polstato – è dovuto alla riduzione degli organi delle forze di polizia. Si è iniziato con il blocco del turn over al 20% nel 2008 e dal 2014 al 55%. Siamo diminuiti in tutte le forze di polizia di oltre 40mila unità. Ciò ha determinato un innalzamento dell’età media dei poliziotti che raggiunge oramai i 44 anni».
Il Viminale, intanto, per un presunto errore contabile, proprio in questi giorni sta valutando se chiedere ai dirigenti delle 4 forze di polizia la restituzione di somme, dal 2015 a oggi, da un minimo di 3 a un massimo di 8 mila euro. «Nel momento in cui ci viene richiesto un impegno straordinario per fronteggiare l’emergenza del terrorismo internazionale e dell’immigrazione clandestina – protesta la segretaria dei Funzionari (Anfp), Lorena La Spina – la motivazione nello svolgimento del lavoro quotidiano verrebbe contaminata da un virale malessere».