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 2016  agosto 12 Venerdì calendario

Malia Obama si fa le canne?

Era veramente uno spinello? Legittima, ma superflua, e persino spiritosa, la domanda rimbalza sui tabloid americani e sui social network di tutto il mondo di fronte a un video di nove secondi che mostra Malia Obama, 18 anni, primogenita del presidente, al celebre festival musicale di Lollapalooza, a Chicago. Come tutti i suoi amici, la ragazza balla, urla, si diverte. A un certo punto le immagini, girate il 31 luglio, mostrano Malia, seminascosta da altra gente, mentre dà almeno un tiro, forse di più, a una sigaretta arrotolata. E il gesto, il luogo, le circostanze fanno inevitabilmente pensare a una boccata di cannabis.
Il popolo del web si schiera subito a favore di Malia. «Che male c’è? Fatela vivere come una teenager», si legge in un tweet. Qualcun altro rileva come il governatore dell’Illinois abbia da poco firmato una legge che depenalizza il possesso di marijuana fino a 10 grammi, imponendo solo una eventuale multa dai 100 ai 200 dollari. Come dire: non è un reato.
La Casa Bianca non conferma né smentisce l’episodio. Si sa solo che Barack Obama, che da venerdì scorso è in vacanza con la famiglia nell’isoletta incantata di Matha’s Vineyard, al largo delle coste del Massachusetts, è andato ieri mattina con la figlia Malia a fare una passeggiata lungo un sentiero vicino alla residenza. È stata l’occasione per un rimprovero paterno? Di sicuro avranno parlato di come rispondere non solo alle critiche di ambienti tradizionalisti, ma anche dalle accuse di ipocrisia dei sostenitori della liberalizzazione della cannabis, che rinfacciano al presidente di avere poco coraggio.
A dispetto della svolta in molti stati americani, a cominciare dal Colorado, in cui la marijuana è venduta liberamente per svago o per scopi terapeutici, la Casa Bianca non vuole legalizzarla al livello federale. Proprio ieri ha confermato che resterà nella lista degli stupefacenti proibiti, anche se, per la prima volta, il governo autorizzerà le ricerche mediche su possibili utilizzi alternativi della cannabis.
Tenuta in questi anni lontana dalle telecamere (e dai pettegolezzi), Malia ha appena finito la maturità in una scuola di Washington. È stata accettata all’Università di Harvard, ma, su suggerimento dei genitori, rimanderà di un anno l’iscrizione, in modo da fare nuove esperienze prima degli studi e magari di godersi gli ultimi mesi alla Casa Bianca.