Corriere della Sera, 12 agosto 2016
Dodici semplici ricette per mariti soli in città
D’accordo, gli anni 60 sono lontani e giugno non è più il mese in cui mogli e prole si trasferiscono in massa nelle località di villeggiatura lasciando i mariti alle prese con il lavoro, il caldo, la vita di club e la sospirata libertà. Ma che si tratti di tre lunghi mesi o di una misera settimana, c’è una cosa che per molti uomini non è diversa da allora: il timor panico, in assenza della consorte, di mettersi ai fornelli e preparare qualcosa da mangiare senza rischiare l’avvelenamento. Ecco perciò dodici ricette a prova di dummies (sul sito di Cucina.corriere.it ) grazie alle quali anche il più sprovveduto dei mariti potrà sopravvivere all’estate senza dover ricorrere a scatolame e surgelati e togliersi anche qualche sfizio. Dalle Scrambled eggs (se vostra moglie vi propina ogni mattina porridge d’avena, golden milk ed estratto di zenzero e spirulina è il momento di approfittarne) ai fichi d’india con provolone piccante (in un clima di sopravvivenza culinaria questa non-ricetta è un ottimo asso nella manica nel caso vogliate invitare degli amici a casa per godervi con loro le Olimpiadi senza che nessuno vi faccia notazioni sul vostro fisico). Se siete poi affascinati dal quasi raviolo di seppia degli chef Negrini&Pisani, fra un paio di giorni vostra moglie tornerà dalle vacanze e voi, forti dell’esperienza acquisita durante questa sorta di corso di sopravvivenza culinaria, potreste stupirla con questa ricetta trendy.... Procedimento: siete immobili al centro della cucina e state leggendo la lista degli ingredienti. La fronte vi si imperla di sudore e io so cosa state pensando. «Ok, ce la posso fare… Magari trito la cipolla… Certo, se sudassi meno sarebbe tutto più semplice… Ma poi che diavolo è il paco jet? Sai che ti dico? Io la porto a mangiare una pizza e morta lì. In fondo conta il pensiero».