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 2016  agosto 12 Venerdì calendario

L’inaspettato successo di Matilda De Angelis

Prima di tutto la musica. Nonostante il successo di Veloce come il vento, dove è la ragazza pilota con il fratello sbandato che, grazie a lei, si rimette in pista. Nonostante la seconda serie della seguitissima fiction di Raiuno Tutto può succedere, dove torna ad essere Ambra, adolescente ribelle sempre in rotta di collisione con la madre. Nonostante il nuovo film Youtopia, regia di Berardo Carboni, dove ha appena recitato nel ruolo di una «web-cam girl» che, per far fronte alle difficoltà economiche della famiglia, decide di vendere on-line la propria verginità. Le note, soprattutto quelle dei blues malinconici che ama scrivere e interpretare, sono il motore fondamentale della vita artistica di Matilda De Angelis, 21 anni, bolognese, capelli scuri e sguardo chiaro, diretto.
«Nasco come cantante, l’avventura della recitazione risale a due anni fa, quando ho fatto i provini di Veloce come il vento. Sul set ho capito che fare l’attrice mi piace molto, tira fuori una parte di me complementare alla musica. Insomma, in questo mestiere sono inciampata, e non ho intenzione di abbandonare l’altro».
Infatti, in questi giorni, appena libera dai set, Matilda è tornata al microfono del suo gruppo «Rumba de Bodas» per una serie di concerti cui seguirà una fase di registrazioni in studio: «Le prime lezioni di chitarra le ho prese a 8 anni, poi ho iniziato canto, per quattro anni ho suonato quattro giorni a settimana, e adesso compongo pezzi. Il cinema è un po’ come quando si registra, invece la musica dal vivo somiglia al teatro, offre un impatto più spontaneo». Per non parlare della gratificazione del creare: «Quando recito ho la sensazione di avere tanti filtri, il regista, la macchina da presa... se piango so che le lacrime non sono mie, ma del personaggio... Da autrice musicale sento al contrario di esprimermi alla massima potenza, e la comunicazione tra musicista e spettatore è diretta».La propensione artistica ha origini familiari: «Mio padre è grafico pubblicitario, ha fatto la scuola di fumetti a Bologna ai tempi di Andrea Pazienza e mia madre è artista a suo modo, porta capelli fucsia, cucina in modo estroso... Il mio atteggiamento alla vita viene da loro». 
Poi arrivano le grandi occasioni, come quel provino che l’ha lanciata nel mondo dei motori, fresca di patente: «L’avevo presa solo 4 mesi prima, ma per fare Veloce come il vento ho dovuto imparare tutto. Pilotare è un’altra cosa, ho seguito corsi di guida veloce per sperimentare l’adrenalina dello stare su macchine che sfrecciano, per capire come un pilota tiene le mani sul volante. Abbiamo passato un’estate in giro per gli autodromi d’Italia, ora so anche come si cambia l’olio».
Le scuole di recitazione, per il momento, possono attendere: «Sono una perfezionista e non mi piace sentirmi impreparata, avverto che qualcosa mi manca, che devo studiare, ma mi auguro anche di non avere tempo per iscrivermi a una scuola. Credo che la cosa più importante sia tenere viva la fame di migliorare, non sedersi sugli allori». Nel frattempo De Angelis sta compiendo altri salti esistenziali, più impegnativi di qualunque lezione accademica: «Sono cresciuta sui colli bolognesi, nei campi, tra animali, orti, prati, non amo molto la città. Roma mi affascina, la prima volta che ho visto Piazza del Popolo mi sono messa a piangere, forse per l’emozione, forse per la bellezza, forse perché ero sola... È stupenda, ma, dopo un po’ di mesi, inizio a soffrire per il caos, il traffico, la frenesia...».
La aiutano, nel percorso di crescita, i personaggi con cui ha fatto amicizia, come Ambra che, in Tutto può succedere, «racconta il travaglio dell’adolescenza di un’anima turbolenta... l’ho molto capita, a 16 anni anch’io ero una peste, una furia della natura, mi sono tranquillizzata solo crescendo». O come la ragazza troppo sola di Youtopia che «si spoglia davanti alla macchina da presa, ma è vergine». Ogni ruolo è un passo avanti: «Mi sento fortunata e ho potuto prendermi delle soddisfazioni». Per esempio? «Regalare un viaggio a mia madre, comprarmi la chitarra che desideravo da quando ero bambina». Con queste premesse il futuro è già cominciato: «Mi auguro di riuscire a mantenere sempre i piedi per terra».