L’Illustrazione Italiana, 13 febbraio 1916
Necrologi
Edoardo Talamo
A Roma, improvvisamente, la mattina del 3 febbraio, per un attacco di angina pectoris, l’architetto e senatore Edoardo Talamo. Nato a Cava de’Tirreni nel 1859, aveva compiuto i suoi studi d’ingegnere architetto a Zurigo e al Politecnico di Milano. Era una delle più note figure del mondo industriale romano, ed a Roma, da parecchio tempo, dirigeva l’Istituto dei beni stabili. Colla sua opera molto contribuì a risolvere il problema delle abitazioni nella capitale e particolarmente quello delle case popolari: spiegò anche molta attività nel campo agricolo trasformando una vasta proprietà della sua famiglia, in provincia di Salerno, con sistemi modernissimi e risanando un vasto territorio infestato dalla malaria. Fu nominato senatore il 24 novembre 1913 sotto l’ultimo Gabinetto Giolitti. Era fratello al deputato e già sottosegretario alla grazia e giustizia, avv. Roberto.
Francesco Marconi
Pure a Roma, il 3, il tenore Francesco Marconi – Checco, come lo chiamavano i romani – artista noto in tutto il mondo. Egli debutto al Reale di Madrid col Faust; e fu un successo. A Pietroburgo fece ben ventiquattro stagioni, e per espresso volere dell’Imperatore Alessandro III cantò, a Mosca, il Rigoletto in italiano, mentre gli altri artisti, tutti tedeschi, cantavano nella loro lingua. Ricco di spirito, bisognava sentirlo narrare i comici episodi di quella babilonia. Grazie alla sua voce veramente eccezionale, ebbe grandi successi sui primari teatri d’Italia, d’Europa e delle due Americhe: da molto tempo erasi ritirato, in bella fortuna, dall’arte, dopo un trentennio di trionfi, e non cantava più che nei concerti di beneficenza.
sir Albert Hastings Markharm
A Londra il 30 gennaio sir Albert Hastings Markharm, ammiraglio a riposo, notissimo esploratore delle terre artiche. Fu comandante dell’Alert nella spedizione polare del 1875-76 che raggiunse 83° 20°26° di latitudine nord, il punto più settentrionale stato raggiunto fino allora.
von Schönaich
A Vienna il barone generale von Schönaich, mentre si trovava a tavola col ministro comune della guerra Krobatin e col ministro della difesa nazionale austriaca Georgi in casa di un membro della Camera dei Signori, venne colpito da apoplessia e poco dopo spirava. Il barone von Schönaich era uno dei generali più noti della monarchia austro-ungarica; partecipò alle guerre del 1864 e 66 ed entrò poi nello stato maggiore. Fu uno dei collaboratori del feld-maresciallo arciduca Alberto. Come ministro della difesa riorganizzò l’esercito austriaco promovendo specialmente l’istruzione della Landwehr. A lui si deve anche la trasformazione dei Landesschutzen (tiragliatori tirolesi, in reggimenti alpini). Come ministro della guerra dal 1906 al 1911 lottò per trasformare radicalmente l’organizzazione dell’artiglieria e diede grande impulso ai lavori di fortificazione verso l’Italia. Aveva 72 anni.
Paul Liman
A Berlino il ben noto pubblicista Paul Liman. Egli dettava quotidianamente da Berlino l’articolo politico per le Leipziger Neueste Nachrichten, articolo tra il polemico, il brillante e l’enfatico, con frequenti richiami storici. Era stato in contatto con Bismarck dopo la caduta dal potere, e dal punto di vista tra il bismarckiano e il pangermanista aveva per anni attaccato la politica dell’Imperatore, guadagnando le ammirazioni del Kronprinz. Rimane di lui un volume su Guglielmo, quale lo videro e lo deplorarono i pangermanisti avanti la guerra.
Jean Kleber
Alla fine di gennaio è stata annunciata a Londra ufficialmente la morte di un capitano irlandese appartenente alla «Legione straniera», che aveva assunto il nome di Jean Kleber. Era figlio di un «leader» nazionalista talmente intransigente che il suo partito lo aveva sconfessato. La vita del defunto capitano fu delle più avventurose e romantiche. Una ventina di anni fa, egli si arruolò in Francia nella «Legione straniera», e nel 1897 accompagnò la missione Marchand a Fascioda; più tardi raggiunse i boeri, e divenne il comandante del corpo del Rand. Mostrò grande bravura e abilità considerevole, facendo prigioniero lord Methuen. Riprese quindi il servizio per la Francia nell’Africa del Nord, poi, credendo imminente la guerra tra l’Inghilterra e la Germania, si arruolò nell’esercito tedesco, dietro istanza di sua moglie che era appunto tedesca. Nel 1911, avendo la Germania minacciato di attaccare la Francia, Kleber si ritirò dall’esercito tedesco, e sua moglie divorziò. All’inizio della guerra attuale egli tornò nell’esercito francese, ove ricevette gli spallini di ufficiale, e fu inviato in una nuova formazione verso la frontiera belga. Dopo la battaglia di Charleroi, la sorte di un importante distaccamento inglese dipendeva dall’abilità del comandante francese. Per portare il messaggio alle linee britanniche, bisognava attraversare le linee nemiche. Kleber si offrì per la pericolosa missione, e dopo due giorni di avventure straordinarie riuscì nell’intento, travestito da contadino francese idiota. Il comandante inglese avendolo poi invitato a pranzo, Kleber gli rispose che non poteva sedere alla stessa mensa, essendo gli inglesi i nemici tradizionali dell’Irlanda!...