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 2016  agosto 11 Giovedì calendario

Le tele di Van Gogh diventano un cartone

Sarà il primo film di animazione della storia realizzato attraverso reali dipinti a olio. Si intitola Loving Vincent e l’autore è uno solo: Vincent Van Gogh. O meglio, una ottantina di pittori che ne hanno riprodotto l’opera. L’idea è venuta a una pittrice e cineasta polacca, Dorota Kobiela, che firma il film assieme a Hugh Welchman, Oscar per l’animazione nel 2008 con Peter and the wolf. Insieme lo hanno scritto e diretto, e, attraverso la sua BreakThru Films, Welchman lo ha anche prodotto. Loving Vincent è una doppia storia d’amore: quella della Kobiela, innamoratasi di Van Gogh attraverso le lettere al fratello Theo, e quella di Welchman per la regista (oggi sua compagna), divenuto complice del progetto sin dal loro primo incontro. «Dopo aver letto le lettere a Theo, Dorota aveva avuto l’idea di fare un film di animazione attraverso i quadri di Van Gogh» dice Hugh Welchman via Skype da Londra. «Tutti le consigliavano di ricorrere al computer. Ma lei aveva nella testa l’ultima frase dell’ultima lettera, quella che precede la firma del pittore: “Loving Vincent”. Van Gogh scrive: “Non possiamo parlare che attraverso la nostra pittura”. Non avrebbe potuto tradirlo».
Il progetto era quindi molto ambizioso. Si trattava di trovare pittori all’altezza di uno storyboard “à la manière” di Van Gogh. E anche attori veri, interattivi con le immagini. «I pittori scelti sono arrivati in Polonia da tutta Europa. Per farli lavorare abbiamo lanciato una raccolta fondi su Kickstarter» dice Welchman. La storia è narrata attraverso sessantaduemilaquattrocentocinquanta inquadrature che sono altrettanti dipinti. Novantaquattro i quadri di Van Gogh utilizzati per intero, più trentuno dai quali è stato estratto un dettaglio, uno sfondo, un particolare. In alcuni è stata cambiata la stagione, o il momento della giornata. Tutti sono usciti dalle loro cornici e sono diventati cinema. I colori e le impetuose pennellate di Van Gogh sono stati rispettati.
Gli attori sono i personaggi dei suoi quadri, ritratti in soli dieci anni di forsennata carriera. Saoirse Ronan è Marguerite, la figlia del dottor Gachet (Jerome Flynn, Bronn di Trono di spade) della quale Vincent si invaghisce. Ma la storia del film gira attorno al postino Joseph Roulin, dipinto da Van Gogh in divisa blu e lunga barba, e a suo figlio Armand. «Il postino chiede al figlio di andare a Parigi per recapitare a Theo una lettera con la notizia che Vincent era morto suicida» racconta Welchman. «Ma, a Parigi, il Père Tanguy, che vendeva a Van Gogh tele e colori, lo informa che Theo è morto. Nel gennaio 1891, sei mesi dopo Vincent. A quel punto Armand inizia un viaggio attraverso i luoghi del pittore e cerca di parlare con chi lo ha conosciuto, cioè con i personaggi dei suoi quadri: il dottor Gachet, sua figlia e la loro governante Louise Chevalier (Helen Mc-Crory, Narcissa Malefoy di Harry Potter). Ognuno darà una sua versione dei fatti e le versioni saranno talmente diverse da convincere Armand che dietro alla morte del pittore ci sia un mistero». Nella parte di Van Gogh, che appare in una serie di flash back che Dorota Kobiela ha voluto in bianco e nero, c’è l’attore Robert Gulaczyk. Loving Vincent uscirà in febbraio sui nostri schermi distribuito da Nexo Digital.