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 2016  agosto 10 Mercoledì calendario

Il Cav. è ancora il Cav: nessuno gli ha mai revocato l’onorificenza

Difficile trovare un giornale, una rete televisiva, un canale radiofonico, un sito internet che non ricorra, sovente anche in abbondanza, alla definizione di «ex Cavaliere» o «ex Cav», con ovvio riferimento a Silvio Berlusconi. Inutile rilevare che c’è, nemmeno troppo nascosto, l’intendimento sfottente o derisorio o moralistico, per far capire che, come Berlusconi è decaduto da senatore, così è stato privato del cavalierato del lavoro, per indegnità.
Il fenomeno è consolidato e risale ormai a più di un anno e mezzo, come ItaliaOggi aveva per tempo annotato («Il Cavaliere è ancora a cavallo», 21 marzo 2014).
La disinformazione impazza, unita, va da sé, all’antiberlusconismo, sentimento che, nonostante il forte ridimensionamento patito dal Cav, è sempre in voga.

Perché Berlusconi fosse privato dell’onorificenza, risalente al 1977, sarebbe stata necessaria una procedura che vede impegnati il consiglio dell’Ordine al merito del lavoro, il ministro dello Sviluppo economico e, soprattutto, il presidente della Repubblica.
Compete, infatti, al capo dello Stato l’emanare un decreto con il quale revoca il proprio, precedente decreto di concessione dell’onorificenza.
Non risulta avviata alcuna procedura da parte ministeriale e men che mai sul Colle è stata apposta la firma al decreto squalificante. Infatti, la Gazzetta Ufficiale non ha mai pubblicato un atto che riguardasse l’onorificenza assegnata a Berlusconi. Fin quando non si vedrà tale pubblicazione, non si potrà trattare Berlusconi da «ex Cavaliere»: cavaliere del lavoro era e resta. Si potrebbe parafrase Curzio Malaparte: «Spunta il sole e canta il gallo, o Berlusconi monta a cavallo».
L’unica rinuncia riguarda l’adesione di Berlusconi alla Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro, «istituzione alla quale i cavalieri del lavoro aderiscono liberamente dopo essere stati insigniti dell’ordine al merito del lavoro».
Per evitare di essere dichiarato decaduto, il Cav preferì rinunciare a rimanere iscritto a tale Federazione. Non è l’unico insignito dell’onorificenza a non aderire, come si può comodamente rilevare scorrendo l’elenco nel sito della Federazione. Se invece si compulsa il sito del Quirinale, nella sezione delle onorificenze, Berlusconi vi compare regolarmente, con tanto di motivazione (agiografica, com’è costume per tutti gli insigniti di qualsivoglia decorazione).
La si può leggere con curiosità, senza dimenticare che il Cav ne è orgoglioso: «Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, decise di dar vita ad una attività indipendente nel settore dell’industria edile fondando la Società Cantieri Riuniti Milanesi SpA. Nel 1963 ha costituito la Società Edilnord che ha realizzato, tra l’altro in provincia di Milano, un centro per quattromila abitanti, il primo in Lombardia dotato di centro commerciale, centro sportivo, campi di giuoco, scuole materne ed elementari.
Dal 1969 al 1975, in applicazione di una nuova concezione urbanistica Silvio Berlusconi ha realizzato la costruzione di Milano 2, una città per diecimila abitanti contigua a Milano, dotata di tutte le più moderne attrezzature pubbliche e sociali la prima unità urbana in Italia con tre circuiti differenziali per auto, ciclisti e pedoni. È Presidente e Direttore Generale della Edilnord progetti SpA e Presidente della Fininvest SpA.»