Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  agosto 10 Mercoledì calendario

Le navi da crociera ripensate per i cinesi

All’inizio erano navi da crociera non più di prima scelta, spostate dall’altra parte del mondo e quindi di gusto totalmente occidentale. Poi si è cominciato a pensare di costruire in Europa navi destinate al mercato asiatico, adeguandole quindi a un mondo che non ama affatto prendere il sole, ma predilige in mezzo al mare lo shopping, il gioco e gli spettacoli, anche a pagamento se necessario.
L’ultimo muro è caduto con l’accordo fra Fincantieri e Cssc (China State Shipbuilding Corporation) per la costruzione in Cina di navi da crociera che serviranno soltanto l’Asia e l’area del Pacifico. Una rotta dettata dal business che guarda proprio alla Cina come al primo cliente del futuro. Il milione di turisti cinesi che lo scorso anno ha scelto come vacanza la crociera, infatti, salirà secondo le stime a 4,5 nel 2020 e a 10 nel 2030. E c’è da scommettere che le previsioni saranno rispettate, tenuto conto che lo sviluppo della cantieristica per navi passeggeri è stato inserito dal governo fra i capitoli del suo piano quinquennale.
Già oggi le principali compagnie del mondo (fra le altre Costa Crociere e Msc Crociere) presidiano in modo sempre più evidente con loro navi la Cina. Ma da questo punto di vista il ruolo dell’Italia è due volte centrale. Oltre all’aspetto commerciale, è quello industriale a rappresentare il segmento a più ampio margine di crescita. Nei mesi scorsi, Fincantieri che è leader mondiale in questo comparto, ha annunciato che per Costa Asia, brand di Costa Crociere, consegnerà nel 2019 e nel 2020 due navi destinate esclusivamente al mercato cinese.
Ora, sempre Fincantieri sigla una joint venture con la compagnia di Stato cinese che nei suoi cantieri di Shanghai inizierà presto a costruire navi. Il gruppo italiano, rilanciato e reso globale sotto la guida dell’amministratore delegato Giuseppe Bono, sarà il regista delle nuove costruzioni, fornirà l’ingegneria e il project management delle navi e avrà il coordinamento delle forniture, il vero valore aggiunto della costruzione. Inoltre “cederà” ai cinesi una piattaforma navale di grandi dimensioni che verrà poi “customizzata”, cioè adattata alle esigenze del mercato cinese. Ma come saranno, queste navi? Il riserbo è massimo, visto anche il gioco della concorrenza. Ma la nave da crociera cinese si può già tratteggiare. Per lo scafo si ricorrerà a un prototipo Fincantieri già usato per altre navi, un modello di grandi dimensioni, fra le 100 e le 150mila tonnellate di stazza lorda. La vera differenza sarà però nell’allestimento e nella distribuzione degli spazi. Per i cinesi, l’esperienza di vita a bordo vale tanto quanto le destinazioni raggiunte, a differenza degli europei che scelgono privilegiando gli itinerari. Questo impone un rafforzamento del concetto di nave studiata proprio per loro. Rispetto alle imbarcazioni tradizionali, si ridurranno le aree esterne e quelle di piscina, tenuto conto che per il cliente orientale il sole e l’abbronzatura non sono particolarmente graditi. Verranno invece privilegiate e ingrandite le aree del gioco, casinò e slot, e soprattutto quelle dello shopping, con spazio ai marchi italiani ed europei. Gradito anche lo spazio per la spa, coperta, e massima attenzione all’area divertimento e giochi, ma non solo nei teatri e nelle grandi arene al chiuso, quanto anche in spazi più piccoli in cui riunire gruppi di amici per dedicarsi al karaoke. Anche sulla gastronomia si punterà su un doppio binario di proposta, perché il cliente cinese ama sperimentare le cucine europee e in particolare quella italiana, ma deve avere a disposizione uno spazio di cucina tradizionale.