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 2016  agosto 10 Mercoledì calendario

Russia e Turchia, 12 guerre in tre secoli

Dodici guerre in tre secoli: i conflitti tra russi e turchi hanno superato in numero, per durata, e anche per ferocia, quelli tra Islam e cristianità nel Mediterraneo. In uno di questi, en passant, si fece l’Italia: Cavour mandò i bersaglieri alla guerra di Crimea, contro i russi, e a fianco dei turchi, dei francesi e degli inglesi, e così si garantì l’appoggio europeo alle guerre di indipendenza. All’origine di quel conflitto, che fu definito “macello per incompetenza” c’era già il Medio Oriente: la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica litigavano sui diritti delle rispettive minoranze nei Luoghi santi. Le Chiese finirono per mettersi d’accordo. Le grandi potenze no.
Nella Grande guerra la Turchia stava con gli imperi centrali. Lo scontro più feroce e sanguinoso fu quello con la Russia nel Caucaso. Ci andarono di mezzo gli armeni, sospettati di parteggiare con la Russia. Ci furono trattative segrete su come spartire a guerra finita le spoglie dell’impero ottomano. Notissimi, tra i protagonisti il francese Picot e il britannico Sykes, che diedero il nome alla linea che inventava Siria e Irak. Meno noto il terzo partecipante: il russo Sazonov. Aveva ottenuto per la Russia Costantinopoli e gli Stretti. Le cose andarono diversamente: la Rivoluzione aveva messo fuori gioco la Russia, Atatürk i piani degli altri.
Nella Seconda guerra mondiale la Turchia restò neutrale fin quasi alla fine. Dichiarata guerra alla Germania in extremis si ritrovarono alleati con l’Unione sovietica. Ma Stalin pretendeva il controllo degli Stretti. E la Turchia finì per aderire alla Nato in funzione anti-sovietica, anzi ne diventò il caposaldo. L’anti-comunismo fu per molti decenni il cemento dell’autoritarismo turco, la Russia continuò ad essere vista come il nemico per antonomasia.
Fino ai giorni nostri. Erdogan ha avuto il colpo di genio di scusarsi per l’abbattimento del caccia russo e addossare la colpa dell’incidente ai militari golpisti. Putin è stato velocissimo a cogliere la palla al balzo. E tra lo zar e il sultano ora c’è anche un’evidente affinità in autoritarismo.