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 2016  agosto 10 Mercoledì calendario

L’estate dei sì e dei no. Con la Boschi e Di Battista, anche il referendum finisce sotto l’ombrellone

Domenica sera erano entrambi in Toscana. A Pistoia lei, a Orbetello lui. L’unico, per ora, (semi)incrocio dei loro lunghi giri per l’Italia. «Basta un Sì», insiste la ministra. «Io dico No», ribatte il deputato. Fronti opposti ma destino comune: giovani, carini e molto occupati, Maria Elena Boschi e Alessandro Di Battista sono, più di chiunque altro nei rispettivi campi, i volti dell’estate che prepara il lungo autunno della sfida sulle riforme.
«Per chi ama fare politica, mettersi in gioco e dare una mano al proprio Paese, non c’è niente di più esaltante che lanciarsi in una campagna referendaria», aveva detto la ministra ai primi di maggio. E man mano che gli impegni istituzionali sfumavano nella quiete estiva, ha cominciato il suo tour fatto spesso anche di più tappe al giorno. Le vacanze, quest’anno, saranno più brevi del solito. Boschi si allontanerà un paio di settimane dopo il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, di sicuro trascorrerà del tempo in famiglia, poi il 24 sarà di nuovo in campo al Meeting Cl di Rimini e il giorno stesso a Borgo Sisa e a Reggio Emilia. Nel suo percorso finora molto Centro Italia ma anche Veneto e Piemonte.
Il compito, non facile, mentre il premier prova ad abbassare il profilo temendo l’iper personalizzazione della consultazione, è di parlare alla base, riavvicinare i delusi, scaldare il popolo dem. Quasi tutti gli appuntamenti, non a caso, sono feste dell’Unità. Toccherà poi ai comitati partire dopo la ripresa per recapitare il messaggio a un pubblico più ampio, cercando molti testimonial non politici e non necessariamente famosi, piuttosto italiani «comuni» pronti a raccontare e a sponsorizzare le ragioni del Sì. I territori sui quali concentrarsi, le regioni in bilico, per dirla alla Jim Messina, si capiranno meglio a settembre dopo l’analisi dei dati dell’ex capo della campagna di Obama che guida i dem in questa battaglia.
Con quell’aria da «on the road» dell’ultima estate dopo la maturità, e le tappe dichiaratamente scelte per andare incontro all’Italia vacanziera, il compito di Di Battista pare più lieve. E le prime immagini postate su Instagram sembrerebbero confermarlo. «Si vede che sono felice? – scrive sui social il deputato membro del direttorio M5S —. Sto unendo due grandi passioni: il viaggio (il più grande investimento in felicità) e la politica, che è una meraviglia perché significa lottare per diritti e sovranità». E però no, «Dibba» non è un «diciottenne» in vacanza. Quella del tour è stata una sua iniziativa, una sua idea, forse nata anche dopo l’accoglienza entusiasta di molte piazze durante la campagna per le Comunali, ed è difficile non leggerci anche la volontà di riprendersi un po’ la scena, dopo i mesi che hanno consacrato Luigi Di Maio come leader in pectore del Movimento.
L’altra metà del cielo 5 Stelle, un po’ rockstar e molto guascone almeno quanto Di Maio è compassato e «democristiano», di certo col referendum non si giocherà la partita della vita come Boschi —, pronta a lasciare la politica in caso di sconfitta – ma se ne gioca una non secondaria negli equilibri pentastellati.