10 agosto 2016
Disgelo tra Putin e Erdogan • Per fermare Hillary, Trump invoca «il popolo della armi» • Record di migranti a Milano • Otto professori su dieci sono del Sud, dove c’è solo un terzo delle cattedre • Nei duecento stile libero la Pellegrini arriva quarta • Gli hobby dei miliardari
Disgelo Ieri il presidente turco Erdogan, 62 anni, ha incontrato a San Pietroburgo il leader russo Putin, 63 anni. Dopo l’abbattimento del Su-24 russo da parte di un F-16 turco il 24 novembre 2015 e le recenti scuse di Ankara, i due Paesi si avvicinano. Le sanzioni sul turismo che avevano svuotato le spiagge sul Mediterraneo, sono state già tolte e i turisti russi ricominciano ad arrivare ad Antalya e nelle altre località turche. Via anche le sanzioni sull’import agro-alimentare che tanto male hanno fatto ad Ankara. E ripartono le discussioni per il Turk Stream, nuovo gasdotto che partirà dalla russa Krasnodar e sfocerà nella Turchia europea. Ma le cose non sono affatto pacifiche, tanto che Putin si è dimostrato assai più cauto dell’entusiasta Erdogan: la ripresa della collaborazione è un processo già avviato, «ma che richiederà un certo tempo». E anche l’eliminazione delle sanzioni russe non sarà immediata, ma «graduale». Per tornare al punto di partenza, prima cioè della crisi del jet abbattuto, «ci vorranno due anni», ha detto il ministro dello Sviluppo economico Aleksej Ulyukayev (Dragosei, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]
Trump 1 Al comizio di Wilmington, North Carolina, Donald Trump ha detto che il «popolo del Secondo emendamento potrebbe fermare Hillary Clinton». Invocando il Secondo emendamento, il magnate fa riferimento al diritto sancito dalla Costituzione per gli americani di possedere e portare un’arma. Sulla Rete scoppia subito l’inferno con voci anche autorevoli, come quella dell’intellettuale conservatore Ross Douthat, secondo le quali Trump ha ipotizzato (o sollecitato) insurrezioni, se non addirittura assassinii mirati. La campagna del miliardario corre subito ai ripari sostenendo che Trump con le sue parole («Se Hillary nomina quei giudici, non potrete fare niente ragazzi, a meno che il popolo del Secondo emendamento non trovi un altro modo per fermarla, non lo so») voleva riferirsi a un non meglio precisato «potere unificante» di quel movimento. La sbandata viene subito colta al volo dalla campagna di Hillary per presentare come non adatto al ruolo di Comandante in capo il magnate newyorchese. «Ecco perché Trump è pericoloso – dice un comunicato della campagna della ex first lady –. Una persona che sta cercando di diventare presidente non dovrebbe in alcun modo istigare alla violenza» (Semprini, Sta; M. Ga., Cds).
Trump 2 In una lettera aperta siglata da 50 esperti di sicurezza nazionale, tutti di tendenze repubblicane, cui si afferma che il tycoon, in caso di conquista della Casa Bianca, «sarebbe il presidente più incosciente della storia americana». Tra i firmatari ci sono l’ex direttore della Cia, Michael Hayden, gli ex segretari di Homeland Security, Michael Chertoff e Tom Ridge, l’ex capo dell’Intelligence, John Negroponte, due sottosegretari alla Difesa e uno di Stato. Il gruppo, pur confermando le riserve sulla Clinton, sottolinea che al tycoon «mancano il carattere, i valori e l’esperienza» per essere commander in chief. Un affondo a cui Trump risponde bollando i 50 «illuminati» «parte di una élite fallita di Washington» che cerca di aggrapparsi al potere (Semprini, Sta).
Migranti A Milano il record di presenze di migranti degli ultimi anni è stato raggiunto nel week end: 3300 persone. I numeri però potrebbero crescere, anche perché non è ancora stata trovata una soluzione per i 500 che da giorni bivaccano fuori dalla stazione di Como. Il sindaco Beppe Sala ieri mattina ha detto che per fronteggiare l’emergenza non esclude l’utilizzo di «tende» («spazi in tempi molto rapidi non ce ne sono in questo momento»), scatenando l’ira del centrodestra e dei Cinque Stelle. «Basta con tende e tendopoli per ospitare i cosiddetti migranti, che poi sarebbero clandestini» ha scritto alle agenzie di stampa Riccardo De Corato, capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia ed ex assessore alla Sicurezza della giunta Moratti. «Non credo che le tende siano la soluzione» ha detto Gianluca Corrado, capogruppo M5S a Palazzo Marino. Anche Matteo Salvini e Roberto Maroni si sono fatti sentire via Twitter. «Sull’immigrazione il governo Renzi è ormai allo sbando - ha scritto il presidente della regione Lombardia -. Clandestini a casa loro, subito». Dopo qualche ora, visti i toni delle accuse, Palazzo Marino è intervenuto per smorzare le polemiche: «Ci sarà un potenziamento delle tende già presenti nelle strutture di via Corelli che sono l’ex Cie, oggi centro di accoglienza temporanea, e il cortile della caserma Mancini» ha chiarito l’assessore alle Politiche sociali Piefrancesco Majorino. «Non è prevista alcuna tendopoli» ha ribadito Sala (Moscatelli, Cds).
Professori A Proposito di «certi strilli sulla “deportazione” dei docenti meridionali al Nord», Gian Antonio Stella fa notare che, secondo i numeri diffusi da Tuttoscuola, «8 insegnanti su 10 sono del Mezzogiorno, però lì c’è solo un terzo delle cattedre disponibili. Non per un oscuro complotto anti-meridionalista: perché gli alunni delle primarie e delle scuole di 1° grado sono oggi mezzo milione in meno di vent’anni fa. Allora: spostiamo gli studenti al Sud? Certo, è possibile che il famigerato “algoritmo” che ha smistato maestri e professori abbia commesso errori. E vanno corretti. Ma i numeri sono implacabili». Grazie a un monitoraggio capillare, nome per nome, regione per regione, lo studio di Tuttoscuola dimostra: «Solo il 37% degli studenti italiani risiede al Sud, Isole incluse (18 anni fa era il 47%); mentre ben il 78% dei docenti coinvolti in questa tornata di trasferimenti è nato nel Meridione». Risultato: la scuola italiana è come una «grande nave con un carico molto più pesante a prua (il Nord del Paese), che fa scivolare gradualmente verso quella prua una quota crescente del personale, collocato in misura preponderante a poppa (al Sud)» (Stella, Cds).
Pellegrini A Rio, nei 200 metri stile libero, l’oro va alla diciannovenne americana Katie Ledecky, l’argento alla svedese Sarah Sjostrom, 22 anni, il bronzo a un’altra ventiduenne, l’australiana Emma McKeon. Federica Pellegrini, 28 anni, arriva quarta: «Non so spiegare cosa sia successo, mi sembra di vivere un piccolo incubo. Ho avuto sensazioni completamente diverse rispetto a quelle di ieri pomeriggio in semifinale. Sono proprio morta, sono arrivata all’ultimo cinquanta che non ne avevo più, anche se ci ho messo tutto, non mi era mai successo. È molto strano» (Retico, Rep).
Miliardari 1 La società di consulenza Wealthx svela gli hobby dei miliardari. Il co-fondatore di Apple Steve Wozniak ama giocare partite di polo sul Segway, il monopattino a due ruote. L’attore Tom Hanks colleziona vecchie macchine per scrivere e ha fatto in modo che i tasti dei suoi computer abbiano lo stesso suono di una vecchia Remington. Serge Brin, il co-fondatore di Google, passa il tempo libero esibendosi in esercizi aerei sul trapezio, un’arte che ha imparato in un circo vicino a San Francisco (Sabadin, Sta).
Miliardari 2 Secondo Wealthx, al primo posto, tra i passatempi preferiti dai ricchi, c’è la filantropia. Vi si dedica il 56% dei miliardari, ma i più impegnati in questo campo sono sicuramente i coniugi Bill e Melinda Gates, che attraverso la loro fondazione gestiscono centinaia di progetti ogni anno. Al secondo posto tra gli hobby preferiti dai ricchi ci sono i viaggi, al terzo, con il 28 % dei miliardari che vi si dedicano, si trovano le collezioni d’arte (quella d’arte moderna e contemporanea di Roman Abramovich e di sua moglie Dasha Zhukova è ormai impressionante, e si dice che il miliardario russo proprietario del Chelsea Football Club abbia speso in un solo mese 60 milioni di dollari in quadri regalati alla sua Dasha). Al quinto posto degli hobby preferiti dai miliardari c’è la politica, seguita da vela, collezioni d’auto d’epoca, golf (ibidem).
Miliardari 3 Oggi ci sono infatti più miliardari in Europa (sono 806) e in Asia (645) che nel Nord America (628), mentre in tutta l’Africa sono in totale 41. I maschi miliardari sono 2179, le donne solo 294 (ibidem)
(a cura di Roberta Mercuri)