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 2016  agosto 09 Martedì calendario

In Italia i cda sono più rosa ma non più giovani

Più rosa ma non più giovani. L’età media dei componenti dei consigli di amministrazione del campione delle società analizzate nell’Annuario R&S Mediobanca  è di 58 anni, invariata sul 2014, ma è aumentata la quota di componenti donne dal 26 al 30%. Nei board delle società pubbliche, però, è maggiore la presenza femminile (35%) e l’età media è più bassa (55 anni). A livello di società Acea  ha il consiglio di amministrazione più giovane (49 anni) seguita da Aurelia del gruppo Gavio (50 anni tondi), Exor (50,6), Terna  (50,9), Snam (51,9) e Moncler (52,4); Ferragamo presenta invece il board più longevo (66,5) e precede Edizione dei Benetton (64,9), Cir (63,4), Prada (63,4) e Mondadori  (63). Edison è invece il consiglio di amministrazione più rosa (56%) e l’unico con una percentuale di donne superiore a quella degli uomini, seguito da Mps, Caltagirone e Aurelia (50%).

Restano prerogativa maschile le posizioni apicali: solo il 12% la quota femminile. L’età media dei top manager del campione è comunque superiore a 60 anni. Il manager più giovane e unico non ancora 40enne è Michele Colaninno (consigliere delegato e direttore generale della holding di famiglia Immsi) che ha 39 anni, seguito dal 40enne John Elkann anch’egli a capo della finanziaria di famiglia Exor come presidente e amministratore delegato; il più giovane ceo che non appartiene alla famiglia della società che dirige è invece Marco Alverà, amministratore delegato di Snam anch’egli fresco 40enne; di tre anni più anziano è invece Massimo Vian ceo di Luxottica  mentre il numero uno operativo di Iren, Massimiliano Bianco, ha 44 anni. Sei gli ultra 80enni nei board del campione analizzato da R&S: Leonardo Del Vecchio, numero uno anche operativo di Luxottica  con i suoi 81 anni; Giuseppe Vita (Unicredit), Carlo De Benedetti (Espresso) e Carlo Carlevaris (Cementir) anch’essi 81enni, Giampiero Pesenti (Italmobiliare ) 85 anni e Wanda Ferragamo, presidente onoraria di Ferragamo, 94 anni.

Per quanto riguarda le retribuzioni a un lavoratore «medio» dell’industria privata occorrono 31 anni per guadagnare come il suo ceo (facendo una media dei compensi pari a 5,58 milioni di euro) ma se questo cumula altre cariche (direttore generale, presidente, o vicepresidente) si può arrivare a 43 anni. Nelle imprese pubbliche invece occorrono otto anni a un dipendente per guadagnare come il proprio capo azienda.