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 2016  agosto 09 Martedì calendario

Ricordi del matrimonio del secolo tra Grace e Ranieri. Era il 1956

Millenovecentocinquantasei: sì, certo, Suez, la seconda guerra arabo-israeliana, l’Ungheria e i relativi patemi a sinistra, Castro che sbarca a Cuba, il naufragio dell’Andrea Doria. O anche, per restare alle cronache italiane, le Olimpiadi invernali a Cortina, l’Oscar alla Magnani, l’incontro di Pralognan, la prima seduta della Corte costituzionale. Ma, soprattutto, un anno favoloso per il gossip coronato. «Il matrimonio del secolo» viene celebrato il 19 aprile, nella Cattedrale di Montecarlo: Rainier Louis Henri Maxence Bertrand Grimaldi, Principe regnate di Monaco come Ranieri III, sposa Grace Patricia Kelly, di professione diva di Hollywood.
La cosa buffa è che erano già sposati, almeno davanti allo Stato. Il matrimonio civile era infatti stato celebrato il giorno prima, a Palazzo, nell’intimità. Il fasto, le migliaia di invitati, le centinaia di inviati, la diretta televisiva e l’aereo di Onassis che sorvola la Rocca spandendo petali di rosa furono riservati alle nozze in chiesa, più coreografiche. Trionfo d’immagine, impennata di vendite dei rotocalchi, «favola» come definizione obbligata, clamoroso rilancio d’immagine per il Principato, allora in piena crisi anche economica e gran delusione del général de Gaulle che, in virtù di un trattato allora in vigore, avrebbe annesso Montecarlo alla Francia in caso di assenza di un erede maschio in casa Grimaldi. Per uno che aveva minacciato di non firmare la pace se l’Italia non gli avesse ceduto Briga e Tenda, poi puntualmente ottenute, anche un minimo ingrandimento territoriale era una componente della Grandeur ormai quasi perduta.
La prima volta
A raccontare la crisi fra la Grande Nation e il piccolissimo Principato ha provveduto un film di pochi anni fa, Grace di Monaco (lei era Nicole Kidman e lui Tim Roth). Torniamo alla coppia più fotografata di quella remota primavera rosa. Grace e Ranieri si sfiorarono per la prima volta sul set di Caccia al ladro, in un porticciolo della Costa Azzurra. Per esigenze di copione, lei, sempre vestitissima, era in shorts; lui rientrava da una pesca con gli amici. Non furono presentati e non si parlarono. L’incontro galeotto ebbe luogo durante il festival di Cannes del ’55. Grace si fece convincere da Pierre Galante, fotografo di Paris Match e marito di Olivia de Havilland, a posare nei giardini e nei saloni del Palazzo di Montecarlo. Ranieri doveva fare gli onori di casa, ma era in ritardo. Lei stava già pensando di andarsene quando sbucò lui, in completo grigio e cravatta blu, che le fece fare «il tour du proprietaire». Il colpo di fulmine, pare, nello zoo privato, davanti alla gabbia del ghepardo.
Grace aveva 26 anni, già una bella carriera d’attrice alle spalle e davanti, a detta di tutti, un seguito ancora più sfolgorante, cui ovviamente dovette rinunciare perché erano ancora i tempi in cui si pretendeva che le principesse, di nascita o acquisite, facessero le principesse. Lui aveva 31 anni e una corona da ridorare.
Il fidanzamento transoceanico fu annunciato al mondo il 5 gennaio 1956, a Filadelfia. I media in generale e quelli americani in particolare impazzirono. La «pettegola di Hollywood», Elsa Maxwell, mise subito in giro la voce falsissima di averli presentati lei e molti abboccarono. Grace salpò per l’Europa il 4 aprile, da New York, sul transatlantico Constitution. Portava con sé trenta membri della famiglia Kelly, le sei damigelle d’onore, il suo barboncino Olive, una caterva di giornalisti e ottanta valigie. Se anche favola fu, non si trattò in ogni caso quella di Cenerentola. I Kelly erano una delle famiglie più in vista di Filadelfia, aristocrazia americana benché non wasp in quanto di origini irlandesi, dunque cattolicissima.
Le origini irlandesi
Papà Kelly, John Brendan senior, era «il re del pomodoro», ricchissimo industriale alimentare e in più vincitore di tre medaglie d’oro nel canottaggio in altrettante Olimpiadi. La mamma di Grace, Margaret Majer, fu una famosa cover girl e la prima donna a insegnare Educazione fisica all’Università della Pennsylvania. Uno zio, George Kelly, commediografo e vincitore di un Pulitzer. E lei, Grace, era l’attrice preferita di Alfred Hitchcock, la star di Mezzogiorno di fuoco, già oscarizzata per La ragazza di campagna, elegante, colta, bellissima, sensuale alla sua maniera un po’ algida. Insomma, «ghiaccio bollente» (il copyright è dello stesso Hitchcock).
Per vestirla alle nozze si scatenò una specie di guerra all’ultimo sangue fra stilisti. Alla fine vinse Helen Rose, la costumista della Metro-Goldwyn-Mayer. Insieme a 35 sarte le confezionò con 24 metri di taffetà, altrettanti di seta e mille perline un abito da sposa che il New York Times definì «il più amabile esempio di prodotto americano». Sui giornali se ne parlò quasi più che del coevo rapporto di Kruscev sui crimini di Stalin. Fu apprezzatissimo, molto commentato e molto copiato (il vestito di Kate Middleton per le nozze con William mostrava somiglianze sospette). In ogni caso chiunque può farsene un’idea perché è tuttora esposto al Museo d’arte di Filadelfia cui lo regalò la stessa Grace. Ah, il bouquet era di rose e mughetti, il libro di preghiere ricoperto di taffetà con una croce di perle e l’anello di fidanzamento un diamante da 10,47 carati montato da Cartier. A Grace piacque tanto che lo portò al dito anche sul set del suo ultimo film, che del resto s’intitolava «Alta società».
E vissero tutti...
In chiesa c’erano Cary Grant, Aristotile Onassis, Ava Gardner, Gloria Swanson, Conrad Hilton, l’Aga Khan, gli inviati di quaranta Paesi e le telecamere della tivù. Lei aveva già arringato i monegaschi nel suo primo discorso pubblico da promessa sposa: «Il mio più grande desiderio è di trovare un posto nel vostro cuore». La favola poteva cominciare, il rilancio di Montecarlo come paradiso fiscale, scenario del jet-set, meta turistica e gran produttore di gossip, anche. Grace e Ranieri fecero benissimo quel che sapevano fare: lei la principessa benefica, lui il businessman. Niente pettegolezzi, niente scandali.
Fu, a detta di tutti un matrimonio felice, benedetto da tre figli che, quanto a notizie rosa, invece non si sono privati né ci hanno privato di nulla. A differenza di tutte le favole, questa però non finì bene per la principessa: per la precisione, il 14 settembre 1982, in un tornante della carrozzabile D37 fra Roc Agel e Monaco. Ma è una bella favola lo stesso.