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 2016  agosto 09 Martedì calendario

E il figlio Naruhito prepara già grandi riforme

Sul trono del Crisantemo salirà presto un imperatore ancora più riformista e aperto di Akihito. La dinastia più antica del pianeta, nel Paese più anziano e affezionato alle tradizioni, si consegna a un principe ereditario che non ha mai nascosto la volontà di «proiettare la monarchia nel Ventunesimo secolo, al passo coi tempi». Naruhito, 56 anni, sarà il primo imperatore del Giappone ad aver sempre saputo che il padre-sovrano è un uomo e non un dio, a essere stato educato in famiglia e a vantare un curriculum di studi borghese. A differenza del padre Akihito, allontanato dal nonno Hirohito all’età di 3 anni, Naruhito è cresciuto nel castello al centro di Tokyo, sempre con i genitori. Ha frequentato le scuole pubbliche e l’università a Oxford, come tutti i coetanei nipponici eredi di famiglie ricche. Si è laureato in storia del Giappone, ma nel prestigioso ateneo britannico ha soprattutto conosciuto Masako, diventata sua moglie nel 1993. L’incontro con la prossima imperatrice consorte, di origine non nobile, ha segnato profondamente Naruhito e cambierà il volto della monarchia giapponese. Lei, brillante studentessa avviata a una promettente carriera diplomatica, costretta a ritirarsi dietro le quinte del palazzo imperiale, è caduta in depressione e vi ha trascinato il marito, sottoposto più volte a cure mediche. Masako ha però anche trasmesso a Naruhito le sue idee democratiche e riformiste, la determinazione a lottare per la pace e per l’ambiente. Il primogenito di Akihito, da conservatore e studioso di storia nazionale, si è trasformato nel più moderno e rivoluzionario erede al trono, temuto e a malapena sopportato dal premier Shinzo Abe. Appassionato di conservazione degli ecosistemi marini, pacifista e ambientalista convinto, Naruhito è insofferente verso l’etichetta e i riti di palazzo.
«Si dovrebbero ridefinire i contorni e gli obblighi imperiali – ha dichiarato – portando il trono al passo con la contemporaneità». I conservatori lo accusano di essere debole e fragile, troppo schivo, ma la sua colpa politica è non inseguire i neo-nazionalisti sulla via del populismo xenofobo. Al contrario. Naruhito è già la bandiera di chi è deciso a porre fine al negazionismo nipponico, ad ammettere le colpe del Ventesimo secolo, a partire da quelle del nonno Hirohito, dalle invasioni e dal colonialismo asiatico fino ai massacri in Cina e al patto con Hitler che segnò la Seconda guerra mondiale. «È importante rileggere il passato con onestà – ha detto quando ha compiuto 55 anni – affinché le prossime generazioni conoscano una storia condivisa ed evitino di ricommettere gli stessi errori». Nel 2012 ha già esercitato i poteri imperiali, per pochi giorni, mentre il padre veniva operato alle coronarie, anticipando che «va ridotto il peso sulle sue spalle». La prossima coppia imperiale ha una sola figlia di 15 anni, Aiko, famosa per aver denunciato di essere rimasta vittima di bullismo a scuola. Fino al 2006 sembrava destinata a regnare dopo Naruhito: nel Giappone maschilista una rivoluzione ancora più sconvolgente dell’ascesa al trono di un padre riformista.
Poi è nato Hisahito, figlio del fratello minore del principe ereditario, primo maschio in famiglia dopo 41 anni. A Tokyo la prima imperatrice della storia può attendere.