9 agosto 2016
La Cassazione ha dato il via libera al referendum costituzionale • Allo stadio Olimpico arriva la schedatura dei volti • L’imperatore Akihito vuole abdicare • In tilt i pc di Delta, restano a terra 650 voli • Il sedicenne in fin di vita è stato investito da un animatore • A un amico su due non importa di noi
Referendum 1 La Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum confermativo sulle riforme costituzionali, dando il via ad una campagna referendaria che si profila lunga e dai toni accesi. A cominciare dalla scelta della data, con le opposizioni unanimi in pressing per accorciare i tempi e, dall’altro lato, la minoranza del Pd pronta a calare la carta del No se non otterrà modifiche all’Italicum. Il senatore bersaniano Miguel Gotor dice che senza modifiche all’Italicum «votare Sì al referendum sarebbe un salto nel buio che tanti elettori e dirigenti del Pd non si sentono di compiere». È anche per questo che le opposizioni premono per andare alle urne prima possibile: accorciare la campagna significa, nella loro ottica, impedire a Renzi di ricomporre la frattura e di recuperare consensi sulla riforma. Il Movimento 5 Stelle: «Abbiamo compreso che Renzi, il quale prima affermava che il referendum si sarebbe svolto il 2 ottobre, vuole far votare gli italiani solo quando avrà in mano sondaggi positivi, ma si è superato ampiamente il limite» (Di Giacomo, Cds).
Referendum 2 È la legge a scandire le tappe: il governo ha 60 giorni per indicare la data per il referendum ed è da escludere che il tema possa essere affrontato nel Consiglio dei ministri di giovedì prossimo: quindi, a voler affrettare i tempi, l’argomento potrebbe essere all’ordine del giorno di Palazzo Chigi tra fine agosto e i primi di settembre. Per andare poi al voto — dopo che il capo dello Stato avrà indetto il referendum — il 20 o il 27 novembre, al massimo la prima domenica di dicembre. Ma sono tanti i fattori da prendere in considerazione. Per favorire la più ampia partecipazione, è da escludere che il referendum possa tenersi troppo a ridosso delle festività. Mentre una data troppo anticipata si scontrerebbe con l’auspicio, manifestato a Renzi dal presidente della Repubblica, che la legge di Stabilità sia approvata in almeno un ramo del Parlamento prima del voto. C’è poi l’attesa per la pronuncia da parte della Consulta sull’Italicum prevista il 4 ottobre (ibidem).
Schedati Arriva all’Olimpico di Roma la schedatura di massa degli spettatori che oltrepassano i tornelli: rilevamenti biometrici per tutti. Migliaia di immagini di volti resteranno in un database protetto dall’inizio della partita e per tutta la settimana a seguire. Una specie di garanzia in mano alle forze di polizia — previo accordo con il Garante della privacy — per individuare in tempo reale eventuali responsabili di reati all’interno dello stadio. Il nuovo sistema — adottato agli Europei in Francia e ai Mondiali in Brasile — rileva solo i dati biometrici del volto con una telecamera piazzata sui tornelli e collegata con un software che registra le caratteristiche somatiche del soggetto: larghezza della bocca, lunghezza del naso, distanza fra gli occhi, conformazione del volto, segni particolari. Abbinate alla fotografia del tifoso, le informazioni finiscono nel database di chi indaga, che già può contare su un massiccio utilizzo di telecamere di videosorveglianza puntate su tutti i settori dell’Olimpico. E proprio i fotogrammi di chi si macchia di reati allo stadio — fondamentali fino a oggi per individuare persone ricercate ma dopo confronti con le segnaletiche durati anche intere giornate — saranno confrontati con quei dati biometrici consentendo un notevole risparmio di tempo nell’identificazione, agevolata anche dal biglietto nominativo che ogni tifoso deve poggiare all’ingresso su un validatore al tornello. Un investigatore della questura: «In pratica d’ora in poi chi sgarra deve sapere che sarà beccato al cento per cento. Da migliaia di sospetti da controllare volta per volta quando sono commessi reati allo stadio passeremo in poco tempo a meno di dieci» (Frignani, Cds).
Akihito L’imperatore Akihito, 82 anni, uscito da un lungo periodo di interventi (alla prostata per un tumore e al cuore per un by-pass), nel secondo discorso televisivo in 27 anni di regno, ha annunciato in maniera indiretta, ma chiara, che desidera abdicare, se solo la Costituzione glielo consentisse. Akihito ha parlato dieci minuti senza mai pronunciare la parola «abdicazione», non prevista dalla legge che regola i doveri del Tenno: «Quando considero che la mia condizione fisica sta gradualmente peggiorando, sono preoccupato che questo possa rendere difficile per me proseguire nell’esercizio delle mie funzioni come simbolo dello Stato, come ho fatto finora». Il primo ministro Shinzo Abe ha subito risposto al sovrano, garantendo l’interesse del governo: «Riceviamo con attenzione le parole di Sua Maestà l’Imperatore: studieremo in modo attento che cosa fare per affrontare il declino della sua salute e l’effetto che ciò avrà in relazione al suo incarico». Insomma: mesi, forse anni, ma il volere dell’Imperatore andrà assecondato. La maggioranza del popolo lo vuole libero, dicono i sondaggi. È la prima volta nella storia del Giappone moderno che un imperatore manifesta il desiderio di rinunciare ai propri poteri. Nella lunghissima storia della dinastia, che affonda le sue origini fino al 660 a.C., diversi sovrani hanno lasciato il trono perché costretti dalle turbolenze politiche del momento o perché così desideravano. Ma duecento anni fa, ai tempi della restaurazione imperiale dopo il lungo dominio dello shogunato, fu deciso — proprio per garantire maggior stabilità al Paese — di evitare espressamente la possibilità di un’abdicazione (P. Sa., Cds; Sta).
Delta A causa di un server inceppato che ha intasato l’intero sistema informatico, Delta Air Lines — la seconda compagnia aerea al mondo per numero di passeggeri (179,4 milioni nel 2015) e per ricavi (40,7 miliardi di dollari) — è andata in tilt in tutto il pianeta e quando ai check-in è diventato impossibile emettere le carte di imbarco il vettore ha deciso di fermare tutto, lasciando a terra migliaia di passeggeri e costringendo altri ad aspettare diverse ore prima di decollare. Nel frattempo gli schermi hanno continuato a mostrare orari sballati, gate errati. Su seimila volti ne sono stati cancellati almeno 650. Code e polemiche (soprattutto sui social network) negli scali di Los Angeles e Londra Heathrow — i più colpiti —, ma disagi ci sono stati anche in Italia, a Roma Fiumicino e Milano Malpensa. I computer in tilt hanno tirato fuori modalità di imbarco che non si vedevano da anni. A Richmond, in Virginia, alcuni viaggiatori hanno raccontato all’ Associated Press di agenti ai check-in hanno consegnato biglietti scritti a mano. A Tokyo hanno rimesso in funzione le stampanti degli anni Ottanta (L. Ber., Cds).
Sedicenne G.B., il sedicenne di Roma trovato in gravissime condizioni nella notte tra sabato e domenica in un vialetto d’ingresso del villaggio Valtur di Ostuni del quale era per le vacanze con la sua famiglia (vedi Fior da fiore di ieri) è stato investito da un animatore della struttura: l’uomo ha chiamato i soccorsi, però non li ha aspettati. Quando è stato travolto, il ragazzino era già steso in terra: forse era caduto perché aveva bevuto parecchia vodka con tre amici improvvisati che vedendolo privo di sensi sono scappati via. Arrivato in ospedale con un trauma cranico, un’emorragia cerebrale, diverse fratture ed ecchimosi, G. B. è in coma nel reparto di rianimazione. I medici che lo seguono parlano di condizioni critiche (Arachi, Cds; Festa, Sta).
Amici 1 Da un esperimento curato dal Massachusetts Institute of Technology è emerso che in un caso su due il nostro sentimento di amicizia non è ricambiato. Su 84 studenti chiamati a definire il rapporto con gli altri con un punteggio da 1 a 5 (da «non lo conosco» a «uno dei miei migliori amici») la valutazione di amicizia reciproca corrispondeva nel 53% dei casi: gli intervistati pensavano al 94%. Il dato conferma i risultati di studi diversi condotti in un arco di tempo di oltre dieci anni su ben 92 mila soggetti (Tebano, Cds).
Amici 2 Gli studi dello psicologo evoluzionista britannico Robin I.M. Dunbar dicono che esistono livelli diversi di amicizia. Nel più alto ci sono solo una o due persone: di solito il partner o l’amico o amica più stretti con cui si ha una frequentazione quotidiana. Il livello successivo comprende al massimo quattro persone per cui si prova affetto, con cui si ha una grande affinità e una frequentazione almeno settimanale. I livelli successivi includono tutti coloro con cui si ha un legame meno profondi e che senza un’interazione assidua possono scivolare nell’ambito delle semplici conoscenze: «Possiamo condividere una quantità limitata di tempo e capitale emotivo e quindi abbiamo solo cinque “posti” disponibili per il tipo più intenso di amicizia. La gente può dire di avere più di cinque amici, ma in quel casi non sono amicizie di grande qualità» (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)