La Gazzetta dello Sport, 9 agosto 2016
La Svizzera ha chiuso le frontiere, l’Austria ha chiuso le frontiere, la Francia ha chiuso le frontiere, la rotta balcanica non funziona più, non parliamo dell’Europa Orientale

La Svizzera ha chiuso le frontiere, l’Austria ha chiuso le frontiere, la Francia ha chiuso le frontiere, la rotta balcanica non funziona più, non parliamo dell’Europa Orientale. La conseguenza di tutto questo è che i migranti diretti verso il Nord Europa restano imbottigliati in Italia, paese da cui vorrebbero uscire per andare altrove, e non ci riescono. In questo momento ci sono due punti di forte pressione: Como e Ventimiglia. Alla stazione di Como sono bloccati 500 migranti che vorrebbero andare in Svizzera e di cui devono farsi carico le istituzioni locali. Tra loro molti minorenni. A Ventimiglia è difficile azzardare un numero: ne arrivano di continuo e vogliono andare in Francia. Qualcuno ci ha provato a nuoto, è stato bloccato dai francesi e riconsegnato ai nostri. Militanti di un movimento che si chiama No Borders (Senza Confini) fanno azione politica in mezzo a questi migranti, e li spingono a lottare. Sabato, nel corso di una manifestazione, un poliziotto (Diego Turra, 52 anni) è morto d’infarto. Questo ha depresso un’altra manifestazione che i No Borders avevano programmato per ieri, e a cui all’ultimo hanno rinunciato. Il questore ha distribuito una sessantina di fogli di via, ma in genere i No Borders li ignorano, fanno anzi di questo rifiuto un fatto politico. Predicano che ognuno sia libero di andare dove crede, senza controlli, senza confini.
• Il problema è che in mezzo a quelli di Como o, più probabilmente, in mezzo a quelli di Ventimiglia potrebbe esserci gente pronta a farsi saltare in aria in qualche posto affollato, da noi o in Francia.
Sentiamo il capo della polizia, prefetto Gabrielli: «Ad oggi questo tanto sbandierato parallelismo tra flussi migratori e rischio terrorismo è quanto meno ardito. Ovviamente non bisogna cadere nell’errore opposto di una sottovalutazione. Gli apparati di intelligence servono proprio a questo».
• Quindi?
È un fatto che da un mese c’è un flusso continuo di migranti dal Sud verso il Nord. Vengono soprattutto dalla Sicilia o dal Salento. Interrogati, alcuni di questi disgraziati che adesso campano sugli scogli del mare di Ventimiglia raccontano che chi li ha fatti partire ha assicurato che passare la frontiera di Ventimiglia è facile. Il flusso viene contrastato con l’invio di cento agenti al giorno, in certi giorni particolari, come ieri (era prevista una manifestazione) gli agenti diventano duecento. Gli esperti spiegano che si tratta di numeri imponenti. Poliziotti italiani e poliziotti francesi lavorano insieme alle identificazioni.
• I No Borders da che parte stanno?
Chi lo sa. Mohamed Lahaouiej Bouhlel, l’uomo che a bordo di un camion ha portato a termine il massacro sul lungomare di Nizza, è stato filmato il 4 ottobre dell’anno scorso mentre manifestava in mezzo ai No Borders. Le indagini su questo assassino hanno messo in evidenza che Bouhlel ha fatto di continuo avanti e indietro tra la Francia e l’Italia. La polizia sta organizzando sfollamenti da 50 migranti al giorno, ma per 50 che vengono riportati al Sud ce ne sono altri 50 che arrivano dal Sud. Che vi sia tutto un movimento, al quale non è estranea la malavita, è abbastanza evidente. L’apparenza di una politica nasconde anzi il fatto che tutto questo flusso alimenta un movimento di denaro notevole. Trasporto, documenti falsi...
• S’è scoperto qualcuno che è venuto in Italia con l’intenzione di fare terrorismo?
A Caserta è stato arrestato venerdì scorso un Mohamed Kamel Edine Khemiri, tunisino di 41 anni. Specialista nel fornire documenti falsi, combinare matrimoni fittizi, compilare contratti di lavoro fasulli. La Procura di Napoli lo indaga per terrorismo internazionale ed è convinto che sia un affiliato dell’Isis. Del resto lei sa che io considero l’Isis un’organizzazione criminale, che bada a far soldi e adopera l’Islam come una maschera.
• Ho idea che il pericolo sia più in Puglia che in Sicilia. L’Albania è a un passo, di fronte c’è il Kosovo.
In Kosovo ci sarebbero 900 mujaheddin di ritorno dall’Iraq, dove hanno combattuto sotto le bandiere dell’Isis, pronti a sbarcare in Italia. In Grecia preparano dei passaporti perfetti. In un anno, per il porto di Bari, passano un milione e mezzo di passeggeri. Salah, il martire mancato del 13/11 a Parigi, fece su e giù tra la Puglia e il Marocco parecchie volte.