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 2016  agosto 06 Sabato calendario

Mercedes, la regina dell’ibrido

Cinquanta sfumature di grigio Mercedes. Dall’avvento dell’ibrido in F.1, nel 2014, si sono disputati 50 GP: due stagioni e mezzo dominate dalla scuderia di Stoccarda che in quest’arco di tempo ha vinto 43 gare e ha realizzato addirittura 47 pole. Ai restanti team sono rimaste le briciole: 4 successi per Red Bull (3 nel 2014 e 1 quest’anno) e 3 per Ferrari (tutti nel 2015), una pole a testa per Williams (Felipe Massa al GP Austria 2014), Ferrari (Sebastian Vettel al GP Singapore 2015) e Red Bull (Daniel Ricciardo al GP Monaco 2016).
CANNIBALI Mai nel Mondiale una scuderia aveva realizzato un dominio di questa portata per un intervallo di tempo così lungo: la Ferrari di Jean Todt, Ross Brawn e Michael Schumacher, pur conquistando 10 Mondiali di fila (5 Piloti e 5 Costruttori) dal 2000 al 2004, infatti nel 2003 vinse «solo» 8 dei 16 GP stagionali e nel 2001 «solo» 9 dei 17 GP. Per questa ragione, nella sua miglior serie di 50 gare di fila la scuderia di Maranello non è andata oltre le 38 vittorie (dal GP Australia 2002 al GP Giappone 2004) e le 31 pole (dal GP Brasile 2000 al GP Giappone 2002). Valori ancora più bassi ha ottenuto la Red Bull, regina del Mondiale Piloti (con Vettel) e Costruttori dal 2010 al 2013: nel 2012, nonostante un calendario di 20 gare, trionfarono 7 volte mentre nel 2010 brindarono al successo 9 volte. Di conseguenza, sulla sequenza di 50 GP, Red Bull non ne ha mai vinti più di 26.
ANNO REALE Un discorso a parte merita la McLaren-Honda che nel 1988 con Ayrton Senna ed Alain Prost vinse 15 dei 16 GP: avrebbe fatto l’en plein se al GP Italia il brasiliano non si fosse ritirato nel finale mentre era in testa per un contatto con Jean-Louis Schlesser, che stava doppiando, alla prima variante. In quella stagione le monoposto biancorosse restarono al comando per 1.003 giri su un totale di 1.031 giri (97,28%): le sole eccezioni furono la Ferrari, in testa per 27 giri con Gerhard Berger (13 in Gran Bretagna, 2 in Italia e 12 in Australia), e la March, al comando al 16° giro del GP Giappone con Ivan Capelli. Il dominio della scuderia di Woking si affievolì nel 1989 (10 vittorie su 16 GP) e andò scemando nel 1990 (6 trionfi in 16 GP). Ciò spiega perché su una serie di 50 GP di fila si sia fermata a 33 vittorie e 32 pole.
BERSAGLIO Proprio la formidabile MP4/4 progettata da Gordon Murray costituisce il paragone a cui guarda la Mercedes nella seconda parte del campionato. Se le frecce d’argento riuscissero a vincere tutte le 9 gare restanti, infatti, migliorerebbero la percentuale di vittorie della McLaren, alzando l’asticella al 95,24%. Le bastano invece 4 vittorie nelle prossime 4 gare per eguagliare il primato di 11 successi consecutivi della McLaren che potrebbe perdere altri 2 record: il numero di giri in testa consecutivi (477) e in un campionato (1.003). Al momento le Mercedes vantano una serie aperta di 171 giri in testa di fila mentre nel 2016 sono già a quota 587 giri. Possibile anche il record di giri veloci in un’annata che appartiene alla Ferrari del 2004: ne fece segnare 14, il doppio della Mercedes attuale. E poi c’è la sfida a migliorarsi: vacillano i record stagionali di vittorie (16, è a -5), pole (18, -7) e punti (703) mentre appaiono più lontani quelli dei punti (703) e dei podi (32). Ma con la Mercedes mai dire mai.