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 2016  agosto 06 Sabato calendario

Sondaggi in picchiata per Angela Merkel

«Sie kennen mich», «mi conoscete»: con questo rassicurante appello, basato tutto non sul suo partito, quanto sulla sua credibilità personale, Angela Merkel concluse tre anni fa l’unico duello televisivo con il suo sfidante socialdemocratico Peer Steinbrück. Tre parole che hanno contribuito a riconsegnarle nel settembre del 2013 le chiavi della cancelleria. Difficile che, tra un anno, se si ricandiderà, Angela Merkel potrà ripetere lo stesso slogan. La popolarità della donna che guida la Germania dal 2005 è infatti in caduta libera, complice l’insicurezza diffusa tra i tedeschi dopo gli attentati delle ultime due settimane e il nuovo dibattito sui rifugiati che ne è seguito. Stando ai dati del nuovo sondaggio DeutschlandTrend della tv pubblica Ard, appena il 47% dei tedeschi è soddisfatto della Cancelliera. Si tratta di un crollo di 12 punti percentuali in un mese e del secondo peggior risultato per Merkel nell’attuale legislatura. La sua decisione di interrompere le vacanze dopo la scia di sangue di Würzburg, Monaco, Reutlingen e Ansbach e di anticipare la sua conferenza stampa di fine estate, annunciando un piano in nove punti per garantire più sicurezza, non sembra insomma aver portato i suoi frutti. E così mentre Merkel, parlando dell’accoglienza dei migranti, continua a ribadire il suo «ce la faremo», la maggioranza dei tedeschi sembra non crederle più. Due terzi dei cittadini federali (il 65%) si dice insoddisfatto delle sue politiche sui rifugiati, un aumento del 7% in un mese e il peggior risultato registrato finora. A salire nella scala dei politici più apprezzati, guidata dal ministro socialdemocratico degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, col 71% (i capi della diplomazia godono spesso in Germania di ottimi livelli di popolarità), è invece quell’Horst Seehofer che, sulla questione dei rifugiati, difende posizioni ben diverse da quelle di Merkel. La scorsa settimana, mentre la leader della Cdu ripeteva il suo ormai celebre «ce la faremo», il numero uno della gemella bavarese Csu si affrettava ad esempio a chiarire che «con tutta la buona volontà non riesco a far mia quella frase» e presentava un pacchetto basato tutto su più polizia ed espulsioni più rapide. Un mix che, nel clima che si respira oggi in Germania, sembra far presa: la popolarità di Seehofer è salita al 44% (+11 punti in un mese), appena tre punti sotto Merkel. Non stupisce che in questi giorni alcuni media tedeschi abbiano sollevato una domanda che fino a qualche tempo fa sembrava impensabile: «Un Cancelliere Seehofer?». Un interrogativo che campeggiava nei giorni scorsi in un commento in prima pagina sulla Faz, che faceva notare come, dopo la decisione di Merkel di aprire le frontiere tedesche agli immigrati nello scorso autunno, il governatore della Baviera e leader della Csu sia diventato «la voce conservatrice» della Cdu/Csu. Un’anima, quella conservatrice, che la Cancelliera ha trascurato negli ultimi anni con le sue decisioni. Che succederà, rilanciava ieri anche la Welt, se Seehofer vorrà diventare Cancelliere?