La Gazzetta dello Sport, 8 agosto 2016
I primi matrimoni omosessuali a Milano hanno provocato un’uscita su Facebook di Hamza Roberto Piccardo, fondatore della U

I primi matrimoni omosessuali a Milano hanno provocato un’uscita su Facebook di Hamza Roberto Piccardo, fondatore della U.Co.I.I, cioè l’Unione della Comunità Islamiche d’Italia (di cui però non è più dirigente da un anno). Dice Piccardo: «Se è solo una questione di diritti civili, ebbene la poligamia è un diritto civile».
• Ma va’.
Piano. Continua Piccardo: «Noi chiediamo la poligamia secondo la Rivelazione e tradizione. Le forme diverse non ci riguardano. Io e milioni di persone non condividiamo la relazione omosex e tuttavia essa è lecita e ne rispettiamo gli attori. I soggetti interessati sono comunque una minoranza, come lo sarebbero i poligami. L’intera società può accettarli tutti». Aggiunge: «Non si sottovaluti l’azione demografica della poligamia che riequilibrerebbe in parte il calo e la conseguente necessità di mano d’opera straniera. Lo Stato dovrebbe regolamentare queste come le altre unioni, tutelando così i diritti di tutti gli interessati, figli compresi. Nessun vuole dettar legge, solo rivendicare un diritto civile. Non è una priorità, è una questione di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Comunque i diritti sono tutti sullo stesso piano, poi ci possono essere strategie e tempi diversi per rivendicarli ed implementarli». Il sindaco Sala l’ha presa sul personale, mi pare a torto: «È ora di finirla di attribuire chissà quale vicinanza mia e della mia giunta a Piccardo. Personalmente condivido molto poco del suo pensiero, certamente non le dichiarazioni sulla poligamia. Con il mondo islamico, come con ogni comunità della nostra città, si dialoga, ma non ho certo un rapporto privilegiato con il signor Piccardo, proprio no».
• Perché bisognerebbe introdurre la poligamia in Italia? Secondo me anche i musulmani la praticano poco.
Il post di Piccardo su Facebook ha provocato più di trecento commenti, molti dei quali di italiani convertiti. Un Giovanni Vassallo dice: «Ce lo vorrei vedere un musulmano a gestire una causa di divorzio contro QUATTRO donne italiane». Una Francesca Lupi: «Io l’appoggio, però solo a patto che anche la poliandra sia un diritto civile». La poliandra, cioè una donna con molti mariti. Qatip Catip Sulejmani: «Solo le società perversa acconsente i matrimoni gay immorali e vietano la normale poligamia che il creatore ha concesso agli uomini di poter sposare e rispettare più di una moglie». Un altro post di Giovanni Vassallo è molto interessante: la ragione segreta del matrimonio sarebbe storicamente quella di stabilire una regola per la trasmissione ereditaria dei beni. Matrimonio = Mater Munus, e Patrimonio = Pater Munus. Mi ricorda la teoria (piuttosto convincente) di quello storico americano secondo cui tutti i sistemi politici, comunismo compreso, non sono che sistemi fiscali mascherati.
• Andiamo, oggi è tutto uno scherzo.
No, c’è un punto importante. In base a quali princìpi filosofici abbiamo stabilito il diritto di un uomo a sposare un uomo e di una donna a sposare una donna? Credo in base al diritto individuale, e cioè il diritto di ciascuno, nella nostra società, a esser libero di fare ciò che gli aggrada quando questo non lede o non limita i diritti altrui. Se il principio è questo, è difficile non ammettere la poligamia o, bestemmia delle bestemmie per il nostro modo di pensare arretrato, la poliandria. Se un uomo vuole sposare quattro donne, e le quattro donne sono d’accordo, e se vale il principio del diritto individuale, perché no?. E se una donna vuole sposare quattro uomini, essendo tutti d’accordo, perché no? Il Corano dice che le mogli già sposate devono approvare la scelta del marito di portare a casa un’altra moglie. Ma sono dettagli.
• Mi vengono i sudori freddi.
Si asciughi la fronte e stia a sentire: si stima che in Gran Bretagna e in Francia ci siano almeno 20 mila famiglia poligame. In Italia le famiglie poligame sarebbero tra le 15 e le 20 mila. Sono famiglie nascoste, simili alle famiglie nascoste di gay e lesbiche al tempo del proibizionismo (appena pochi mesi fa). Il pakistano Azad Chaiwala, in Gran Bretagna, dove la poligamia è punita con sette anni di carcere, ha fondato il sito SecondWife, dedicato a chi cerca la seconda moglie. In poco tempo si sono iscritti 35 mila inglesi. Il fatto che qualcosa ci sembri impensabile non significa che non esista. Fenomeni nascosti premono dal basso, e prima o poi emergono come fatti politico-sociali.
• Magari gli imam fanno da sensali.
Musulmani sposati al paese loro che prendono un’altra moglie qui. Piuttosto frequente. Oppure vanno in moschea e chiedono di trovargli una seconda, o una terza moglie. L’imam, a bella posta, non chiede se il fedele sia già sposato o no. Gli trova la seconda o terza moglie e stipula il contratto di matrimonio senza mandare la coppia in comune, cioè finge di non sapere. Il marito ha una certa situazione familiare davanti allo Stato e un’altra situazione familiare davanti a Dio. Effetto della mancanza di una legge... Vede? A poco a poco ci siamo arrivati.