La Stampa, 8 agosto 2016
Con Fabio Rovazzi, la musica elettronica se la comanda anche alla Capannina
Da Sapore di sale ad Andiamo a comandare l’estate italiana cambia musica. In cima alle classifiche di ogni tipo c’è Fabio Rovazzi, classe 1994, milanese pettinato del quartiere Lambrate, asso dei video su YouTube e ora disco di platino. Stasera con il suo pezzo elettronico Andiamo a comandare espugna la Capannina di Forte dei Marmi, tempio della musica leggera.
Rovazzi, ma Jerry Calà lo sa?
«Sì, mi ha chiamato per complimentarsi. La Capannina è come casa sua, sono suo fan e non voglio rubare il lavoro a nessuno: sono un videomaker appassionato di musica elettronica che ha fatto una canzone come poteva dipingere un quadro. Mi è andata bene».
Come sente questa serata?
«Un’esibizione che fa molto “profilo”. Sono felice».
Che rapporto ha con la musica leggera italiana? Gino Paoli, Ornella Vanoni, Patty Pravo?
«Non li ascolto. Diciamo che sono di un’altra generazione. Preferisco pezzi elettronici molto pesanti e poco rilassanti».
Canzoni preferite in questo periodo?
«Let me love you di Dj Snake e Justin Bieber, Closer dei Chainsmokers e What we started di Don Diablo, Steve Aoki e Lush & Simon».
Un milanese al Forte. Un classico?
«Sono andato poche volte. Le mie estati le ho trascorse in Trentino dai parenti. O vicino Varese, sempre dai parenti. Non sono uno di quelli che vanno a Courmayeur d’inverno e al Forte d’estate. Ma probabilmente mi sono perso qualcosa».
Da «Sapore di sale» all’elettronica. L’estate italiana cambia musica?
«Sono il primo a stupirsi che il mio tormentone elettronico sia in cima alle classifiche nonostante la sonorità forte. Evidentemente, c’è voglia di fare casino».
Nel video c’è anche una mossa con le spalle che è piaciuta molto. Com’è nata?
«Un gioco tra amici, niente di studiato».
Nel testo ci sono frasi come «Non mi fumo canne, sono anche astemio... spaccio acqua minerale». La vendetta dei bravi ragazzi?
«Volevo prendere in giro i rapper. Poi io non sono così. Una birra me la bevo. Niente canne, invece».
Ma in che sensoAndiamo a comandare?
«Basta poco per divertirsi, non servono droghe o mezzi particolari. Tutti possono comandare la propria vita».
C’è un senso politico?
«No, un senso personale».
Come trova la sua generazione ’90?
«Non avendo vissuto prima non lo so. Io mi trovo bene, anche prima di questo successo. Siamo svegli, attivi e pieni di possibilità. Certo con tutte queste tecnologie bisogna essere veloci e attenti».
Quanto lavoro c’è dietro i suoi video su YouTube?
«Faccio tutto io. Mi piace tenere ogni cosa sotto controllo. Per farne uno ci metto un giorno».
Il suo agosto?
«Esibizioni dal vivo fino a Ferragosto e poi a Ibiza con Fedez, per cui facevo video, e altri amici».
In conclusione, della sua estate in testa alle classifiche che pensa?
«Direi niente di negativo. Ora penso a una nuova canzone».