la Repubblica, 8 agosto 2016
Cronaca della gara in cui Cagnotto e Dallapè hanno sconfitto il destino e sono andate a prendersi l’argento
Rio de Janeiro L’angelo azzurro sono due. Ha i capelli raccolti, ha un costume nero, ha 31 e 30 anni. E quell’angelo con due metà è un vendicatore. Tania e Francesca, le all-italians girls, a tre metri dal cielo. Che finalmente ai Giochi guardano il mondo dall’alto con una medaglia al collo. Argento, secondo dietro alla Cina (345,60) con 313,83 punti, bronzo all’Australia. Non è vero che nell’inconscio le ferite non si rimarginano. Non è vero che le donne italiane sanno solo essere vittima e non protagoniste. Non è vero che accettano di essere messe da parte, di non contare. Cagnotto-Dallapè, quelle che per un soffio venivano sempre fregate, quelle a cui toccava sempre ricacciare le lacrime, perché le altre per un nulla (0.50) sorpassavano, stavolta prendono a sberle il destino. Le fragili, le maledette, le sfortunate. Quelle costrette all’ultimo a sloggiare dalla cima: no, voi no. Ma non a Rio, non stavolta che è l’addio a una carriera in coppia che in Europa ha vinto tutto (7 titoli). In una giornata grigia, ventosa e piovosa, in cui il tempo è ammaccato le ragazze italiane inseguono e non si fanno inseguire. Otto squadre per un titolo: cinque tuffi. E la cinese Wu Minxia, 31 anni, che insegue e batte il record e resta la sola a vincere quattro titoli consecutive nella stessa specialità. Qui è in coppia con un’altra forte, Shi Tingmao, per abbatterle bisognerebbe forse far sparare la contraerea. Si inizia, sotto qualche goccia. Per le azzurre: tuffo all’indietro carpiato 51,60. Come al solito papà Cagnotto filma tutto. Per le cinesi, in costume rosso scuro, entrata in acqua nemmeno da accorgersene, uno spruzzino e basta. Tuffo in avanti carpiato (55,80). Le canadesi, quelle che a Londra arraffarono il bronzo per 0,50 non meravigliano (46,80). Vuoi vedere che questa giornata storta fa uscire un sole in casa Italia? Azzurre seconde dopo il primo giro. Costume nero, solito asciugamanino da gettare via all’ultimo. Rovesciato carpiato, un filo meno buono del primo (50,40). Le cinesi ci mettono un avvitamento (52,90), il loro sincro è perfetto, sembrano quasi respirare insieme, ma nemmeno si guardano negli occhi, non ne hanno bisogno. Canadesi con un rovesciato carpiato: voto basso (45). Tania e Francesca reggono, in tutto Cina 108, Ita-lia102. Bye bye fregatura di Londra, stavolta sarà diverso. Primo tuffo libero, di quelli che contano e pesano. Per le azzurre: doppio e mezzo carpiato in avanti con un avvitamento. Tania bene, Francesca un po’ abbondante (71,10). Ma come si sono dette all’inizio della coppia: mai dire è colpa tua, si sbaglia e si fa bene in due. Una coppia guarda a cosa unisce. Cinesi bene (76,50), ridono pure dopo: e dai, sarà mica un problema fare qualche capriola nell’aria? Avversarie canadesi Abel e Ware, non perfette, un doppio e mezzo indietro carpiato (70,20). L’Italia resta seconda. Tania e Francesca sono dietro al trampolino che fanno esercizi e saltellano. Triplo e mezzo in avanti carpiato. Questo è il tuffo su cui si può scivolare, molto pericoloso. E infatti viene fuori non bello e non sincronizzato (66,03) Stavolta è Tania a sporcarlo (e dopo piangerà tre volte, ma Francesca saprà aiutarla psicologicamente). Però meglio la tenacia che la perfezione. Le cinesi sono già andate (80,10), le canadesi provano lo stesso tuffo delle azzurre: ma sono nervose perché le fanno aspettare per un reclamo delle brasiliane che vogliono rituffarsi. Meglio Jennifer Abel, la nera, male Pamela Ware (68,80). La cosa importante è che guadagnano solo due punti sull’Italia. Non sorpassano, restano indietro. Adesso siamo alla resa finale. Quinto tuffo, quello con cui sbatti contro il destino. Doppio e mezzo ritornato carpiato. Per una medaglia olimpica, la prima in otto anni di vita e di tuffi a due. Perfetto (74,70). Tania lo sa, Francesca anche. Lacrime. Abbraccio breve, per scaramanzia e paura. «Tania, non è che ci fregano come l’altra volta?». «No». «Sei sicura?». «Sì, ce l’abbiamo fatta».
Finalmente finisce la maledizione. Tutta la vita ad inseguire e poi in una domenica di agosto di mezza estate ecco che l’acqua è più blu. Le canadesi sbagliano e si mettono le mani nei capelli, perdono anche il terzo posto che va all’Australia. Stavolta l’amaro è per loro. Tania si sposerà tra poco. E sarà un altro bel tuffo. Francesca l’ha già fatto. Il cuore forse non è sincro, ma la felicità sì.