6 agosto 2016
Arrestato nel casertano un jihadista che gestiva il traffico di migranti • Il Milan diventa cinese • L’aereo atterrato in tangenziale • Inaugurati i Giochi di Rio • A Chicago la polizia uccide un nero disarmato • Parigi contro i lucchetti sulla Senna • La spiaggia per cani vip
Jihadista Arrestato nel Casertano Mohamed Kamel Eddine Khemiri, dagli amici soprannominato “Bin Laden”, tunisino di 41 anni ritenuto il boss di una banda di traffico di migranti, ma anche un «lupo solitario» jihadista. Pronto a morire e a commettere attentati nel nome del Califfo e allo stesso tempo a capo di un giro di documenti e contratti di lavoro falsi, con un costo tra i 600 e i mille euro, per ottenere permessi di soggiorno utili a regolarizzare immigrati maghrebini. Il procuratore antiterrorismo Franco Roberti: «L’indagine campana dimostra che c’è il rischio che soggetti vicini al jihadismo possano entrare nella gestione dei traffici migratori». Roberti non vuole però creare allarmismi sull’arrivo dei «jihadisti con i barconi: vi sono stati, nel tempo, due o tre casi di soggetti che, dopo l’arrivo in Italia, hanno mostrato segni di radicalizzazione». L’inchiesta campana è nata nel 2014 con il monitoraggio dei social network e si è sviluppata fino agli arresti di ieri. Cinque ordinanze di custodia in carcere e tre obblighi di dimora. Per tutti vale l’accusa di associazione a delinquere a favore dell’immigrazione clandestina, mentre solo Khemiri è indagato per terrorismo internazionale. «Era un potenziale attentatore solitario - spiega Antonio D’Amato, procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere -. Khemiri parlava del modo in cui colpire lontano da eventuali telecamere e poi scappare». Gli altri quattro arrestati sono: Badreddine Aifa, tunisino, 27 anni; Mohammed Charraki, marocchino di 51 anni; Kamrul Mohammed, 42 anni del Bangladesh; Alì Shek, 32 anni, anche lui originario del Bangladesh (i due bengalesi gestivano la ditta tessile che rilasciava le false attestazioni). Khemiri abitava in un piccolo paese del Casertano, San Marcellino, sopra la moschea locale. E proprio al suo interno avveniva lo scambio dei documenti e passaporti falsi. Ma l’imam Nasser Hidouri nega che fosse il suo «braccio destro o il guardiano della moschea. Non mi sono mai accorto della sua radicalizzazione e non ho mai visto i suoi profili Facebook». L’imam, domenica scorsa, aveva pregato assieme al parroco nella chiesa del paese (Longo, Sta).
Milan Dopo 30 anni al vertice della società, 5 Coppe dei Campioni vinte e oltre 15 mesi di negoziati, Silvio Berlusconi ha venduto il suo 99% del Milan a una cordata che ruota attorno a un fondo di investimento controllato dal governo di Pechino, Haixia Capital; accompagnato da 4-5 imprese, alcune delle quali di proprietà pubblica i cui nomi verranno rivelati solo più avanti. La trattativa si è conclusa nella giornata di ieri: a Villa Certosa, nella residenza in Sardegna di Berlusconi, è stato firmato il contratto preliminare che sancisce il passaggio del pacchetto azionario per una cifra che si aggira sui 740 milioni, compresi 230 milioni di debiti. Il passaggio di proprietà definitivo si avrà soltanto a fine dicembre. Berlusconi non esce del tutto di scena. I nuovi proprietari sono disponibili a riconoscergli un ruolo da presidente onorario (Pagni, Rep).
Boeing Un Boeing cargo 737 400 della Dhl partito da Parigi Charles de Gaulle ieri mattina alle 4.07, durante un forte temporale, atterrando a Orio al Serio è uscito fuori pista ed è finito sulla tangenziale sfondando qualche auto in sosta. Nessun ferito, visto che a quell’ora sulla strada non c’era nessuno. I due membri dell’equipaggio — pilota e sottoufficiale — sono usciti illesi. Due le inchieste aperte: una dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), l’altra dalla Procura di Bergamo (pm Letizia Ruggeri, caso Yara). Mentre in Prefettura veniva convocato un vertice, i vigili del fuoco hanno prelevato le scatole nere del cargo: saranno analizzate insieme con il bollettino meteo. La causa più accreditata dell’incidente è il maltempo. Molti i disagi: traffico aereo bloccato per tre ore, 15 voli Ryanair cancellati, 2.500 passeggeri a terra, altri in partenza costretti a raggiungere l’aeroporto a piedi per il blocco della circolazione durante le operazioni di rimozione del Boeing ( p. b., Rep).
Rio Ieri sera la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Rio, tutta nel segno dell’ecologia a partire dal braciere disegnato da Anthony Howe, un girandolone a basso impatto ambientale. Gesto simbolo, la consegna di un seme ad ogni atleta - una specie diversa per ogni nazione - che l’ha poi deposto in un vasetto dentro torri di cristallo: quando il seme diventerà pianta, sarà messo nel parco di Deodoro e si farà bosco. Dopo i fuochi d’artificio, Paulinho da Viola ha cantato l’inno nazionale con la sola chitarra acustica, poi la top model Gisele Bündchen ha attraversato il campo sulle note della Garota de Ipanema. L’evento – costato 35 milioni di dollari - è stato seguito da tre miliardi di telespettatori, più fortunati di loro i 90 mila al Maracanã e in tanti hanno sborsato 4600 reais per il biglietto, 1200 euro, il più costoso della storia olimpica. Il tedoforo non è stato Pelé come tutti attendevano ma Vanderlei de Lima, il maratoneta che perse la possibilità dell’oro di Atene 2004 perché travolto da un folle quando era in testa e poi superato da Baldini. O Rei si è chiamato fuori, non sta bene, qualche mese fa ha rischiato di morire e adesso si regge a malapena su due bastoni. «Non ce la faccio, solo Dio è più importante della salute, che lui ci benedica tutti. La responsabilità della decisione è mia», ha scritto in una nota ufficiale il calciatore (Crosetti, Rep).
Chicago A Chicago il 18enne Paul O’Neal, dopo aver rubato una Jaguar, è stato inseguito dai poliziotti che hanno speronato l’auto. Il ragazzo è sceso, è scappato a piedi, gli agenti gli hanno sparato alla schiena, uccidendolo, nonostante fosse disarmato. Il tutto è stato ripreso da una minicamera, una di quelle «body camera» indossate dai poliziotti in servizio. Tre agenti sono stati sospesi in attesa delle indagini e i responsabili della polizia parlano di uso eccessivo della forza. Stavolta l’«authority» che gestisce i video degli agenti (un organo della polizia ma guidato da un civile indipendente a garanzia della collettività) ha rilasciato molti filmati pochi giorni dopo l’episodio (che risale al 28 luglio). Ma l’avvocato della famiglia O’Neal che ha parlato di «uccisione a sangue freddo di agenti che hanno deciso di essere giudici, giuria e boia tutto insieme» denuncia la misteriosa scomparsa delle immagini cruciali della morte del giovane (Gaggi, Cds; Semprini, Sta).
Parigi A Parigi, in questi giorni, è comparso un nuovo segnale stradale. Un grande cuore rosso in campo grigio con un cerchio attorno a un lucchetto sbarrato, sopra l’atrio sinistro: «I nostri ponti non resisteranno al vostro amore». È l’ultimo appello del Comune alle coppie che da almeno otto anni s’intestardiscono a suggellare le loro promesse sentimentali fissando alle ringhiere sulla Senna i lucchetti messi a disposizione da ambulanti asiatici e africani a tariffe variabili fra i 3 e i 10 euro. In questi anni il Comune è intervenuto più volte con le cesoie per alleggerire da tonnellate di lucchetti le balaustre traballanti di una dozzina di ponti di Parigi. Il Pont des Arts, passerella pedonale a sette archi che unisce il sesto arrondissement al primo, all’altezza del Louvre, è stato il primo a sopportare 70 tonnellate di piccole serrature a forma di cuore, verniciate d’oro, di rosa, di rosso e personalizzate da nomi impressi al momento, a richiesta degli innamorati, che gettano la relativa chiavetta nel fiume, per sancire l’irreversibilità della loro scelta. Fino, due anni fa, alla sua inevitabile mutazione estetica: le griglie, che sembravano fatte apposta per agganciare i lucchetti, sono state eliminate e rimpiazzate con inaccessibili paratie di plexiglas, ma i fidanzatini non si sono arresi e i lucchetti sono spuntati come funghi sui lampioni. Il peso di tutta quella ferraglia agganciata ai lampioni ne ha già fatto inclinare qualcuno e potrebbe con il tempo, farli infine crollare, come già avvenuto per una delle ringhiere del Pont des Arts (Rosaspina, Cds).
Baba Beach Andrea Della Valle, un passato da banchiere Lehman Brothers, ha creato ad Alassio il Baba Beach, spiaggia di lusso per cani: sette menù diversi, un’area con nebulizzatori per rinfrescarsi, uno zainetto accoglienza con shampoo, asciugamano e cibo. Nel pomeriggio, è disponibile un fotografo per scatti artistici all’interno della struttura. Per trascorrere una giornata in spiaggia assieme al proprio cane, in queste settimane di agosto, bisogna mettersi in lista d’attesa ed essere pronti a spendere non meno di 50 euro al giorno, con a disposizione due lettini e ombrellone (ma si può arrivare a 250 con il lettone) (Pezzini, Sta).
(a cura di Roberta Mercuri)