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 2016  agosto 05 Venerdì calendario

Il femminicidio come pubblicità, bufera sul negozio di scarpe

Una donna distesa a terra. Il volto nascosto e le mani aggrappate all’asfalto. I jeans slacciati e abbassati. È la campagna pubblicitaria shock con una foto che porta subito il pensiero a una vittima di femminicidio: è la caduta di stile di una ditta di calzature fondata nel 1930 che da ore sta infiammando il web con proteste e commenti di indignazione. Lo scatto, appare sul profilo Facebook di Eredi Corazza, un negozio di calzature di Frascati. Reclamizza un paio di stivaletti neri con la zeppa del brand Ixos. Ma in realtà le scarpe passano in secondo piano: ad attirare l’attenzione è la ragazza con i jeans aperti leggermente calati, con gli slip blu che si intravedono, una mano aperta inerme sulla strada e una posizione che lascia intuire che quella giovane è stata forse stuprata, o vittima di una brutale aggressione. Immagine che ha scatenato l’ira del web con centinaia di commenti. C’è chi vi scorge il segnale di un pensiero dominante maschilista «che relega la donna a oggetto dell’immaginario patologico di molti uomini». E chi parla di scatti «di cattivo gusto, perché oltre ad usare un’immagine legata ad un atto di violenza (che è una vera piaga culturale contemporanea, cioè donna=oggetto), si pensa ai clienti come dei cretini...». Ma c’è anche chi scrive che si tratta di pura provocazione pubblicitaria, per attirare l’attenzione sull’aumento di casi di femminicidio, ma quest’ultima ipotesi non convince quasi nessuno. La casa produttrice delle scarpe si è subito dissociata dall’iniziativa: «L’azienda Ixos prende con forza le distanze dalla pubblicazione delle foto in questione. Premettendo che chi ha pubblicato tale scatto lo ha fatto in totale autonomia». Eredi Corazza, replicano: «L’immagine era un omaggio a Boris Bidjan Saber, ormai è virale e ne prendiamo atto scusandoci con tutte le donne che si sono sentite toccate».