4 agosto 2016
Il pachistano che voleva colpire Orio al Serio era nazionale italiano di cricket • Dietro i flussi dei migranti da Libia e Egitto ci sono gli uomini dell’Isis • La donna accoltellata dal compagno • Nel 2016 sono state uccise 76 donne • Due giovani camorristi ammazzati nel centro di Napoli • Gli italiani sono sempre più indebitati
Espulso Aftab Farooq, 26 anni, il pachistano espulso lunedì, progettava un attentato all’aeroporto di Orio al Serio dopo un anno di indottrinamento via Internet e di contatti con nomi dell’integralismo e dei foreign fighter. Nel 2003 era emigrato coi genitori dal Kashmir a Vaprio d’Adda, ottomila abitanti a Est di Milano. Diploma all’istituto per geometri, allenamenti con il Kingsgrove Milano Cricket Club e con la Nazionale under 19, un lavoro da magazziniere al Decathlon di Basiano (Milano), nel tempo libero guidava il pulmino dei disabili o faceva snowboard insieme agli amici italiani. In paese, dove lo consideravano un cittadino modello, non avevano idea delle botte quotidiane alla moglie, delle pressioni affinché indossasse il burqa, del tentativo ossessivo di arruolarla nel suo jihad . Nè del fatto che passasse ore davanti ai siti web jihadisti e chattasse con i foreign fighter italiani (Oussama Khachia, il marocchino 31enne espulso nel gennaio 2015 e morto combattendo per il Califfato, ma anche l’albanese Ibrahimi Bledar). Chi lo conosce giura che è impossibile che progettasse un attentato. «Era un bravo giocatore, ma soprattutto un ragazzo affidabile. Per questo era stato anche capitano della Nazionale giovanile - racconta Fabio Marabini, presidente del Kingsgrove e amico di famiglia di Aftab -. Aveva smesso di giocare da alcuni anni, ma siamo rimasti in contatto. Sicuramente c’è stato un fraintendimento» (Galli, Cds; Moscatelli, Sta).
Isis A dirigere il traffico degli scafisti, in certi porticcioli della Libia e dell’Egitto, vi sarebbero «soggetti vicini all’Isis», che così controllano, sia pure indirettamente, i flussi di immigrazione clandestina. Lo ha detto ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando: «Dalle informazioni disponibili risulta in corso una serrata verifica investigativa sull’ipotesi che fiduciari dell’Isis svolgano ruoli cruciali di controllo e di indirizzo nella gestione dei flussi migratori verso l’Italia». Ci sarebbero dunque gli estremisti islamici dietro gli scafisti. E forse sono uomini organici all’Isis che hanno assunto un ruolo diverso e più complesso del semplice «pedaggio» imposto ai trafficanti. L’inchiesta mira a capire se questi islamisti riescano anche «a dare direttive sui criteri di distribuzione territoriale dei migranti». Allo stato ancora non si hanno certezze che gli islamisti siano in grado di controllare l’intera filiera dei migranti, tantomeno le destinazioni in Italia o in Europa. Quello che emerge tuttavia è che avrebbero un ruolo nella fase delle partenze (Grignetti, Sta)
Delitti Rosaria Lentini, 59 anni. Originaria della provincia di Catania, senza casa, viveva in un camper, girando la Campania, col compagno Nicola Piscitelli, casertano di 55 anni, che qualche anno fa aveva perso il lavoro. I due, che per campare recuperavano oggetti dalla spazzatura e li rivendevano, litigavano di continuo. Come nella notte tra martedì e mercoledì, perché lui voleva dormire nel sacco a pelo, all’aperto, convinto che qualcuno avesse spruzzato insetticida nel camper per avvelenarli. Lei, che invece voleva dormire dentro, lo accusò di essere un visionario, si infilò nel suo sacco a pelo di colore viola e gli diede le spalle. Il Picitelli, preso il gesto come un insulto, afferrò un coltello e le ficcò la lama da dodici centimetri dodici volte nella schiena. Quindi andò dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, cui consegnò il coltello ancora sporco di sangue. Notte tra martedì 2 e mercoledì 3 agosto nella cava Tifatina, una zona isolata nel Comune di San Prisco, in provincia di Caserta (Beneduce, Cds).
Femminicidi Nel 2016 in Italia sono state uccise 76 donne. Nell’ultimo decennio, secondo l’Eures, i femminicidi sono stati 1.740. In molti casi a uccidere è stato un familiare o un uomo con cui la vittima aveva avuto una relazione. I femminicidi sono scatenati nel 40,9% dei casi da un movente passionale: negli ultimi 15 anni, sempre stando ai dati Eures, sono 1.628 i figli rimasti orfani spesso per mano dei loro stessi padri (Pitoni, Sta).
Violenze I dati dell’Istat, aggiornati a giugno 2015, dicono che 6 milioni 788 mila donne, ossia il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, (quasi una su tre), hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica (il 20,2%) o sessuale (il 21%). Nel 5,4% dei casi veri e propri stupri (652 mila donne) o tentati stupri (746 mila), il 62,7% dei quali commesso da un partner attuale o precedente. Non solo. Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Mentre aumentano i bambini costretti loro malgrado ad assistere ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del 2006 al 65,2% del 2014). (ibidem)
Camorra Ciro Marfé, 25 anni e Salvatore Esposito, 32 anni. Napoletani, camorristi (esponente del clan Sequino della Sanità il primo; boss emergente del Cavone il secondo), l’altro giorno erano in sella a uno scooter in vico Nocelle e parlavano con Pasquale Amodio, 43 anni, referente delle cosche di Forcella, quando d’un tratto sbucarono due in moto che presero a sparare all’impazzata: Marfé morì all’istante, Esposito, crivellato da otto colpi, in ospedale, Amodio riuscì a scappare nonostante un proiettile che l’aveva centrato alla schiena. Gli inquirenti ipotizzano che i tre si fossero incontrati per accordarsi sul controllo del mercato della droga nelle principali piazze della città antica, e che questa nuova alleanza non fosse gradita a qualcuno. Pomeriggio di mercoledì 3 agosto a Napoli, in vico Nocelle, una stradina stretta che collega il popoloso quartiere di Materdei con via Salvator Rosa, ma anche il Museo nazionale alla collina del Vomero (Scolamiero, Cds).
Rate Secondo una ricerca Eurisc gli italiani, per comprare l’auto o la casa, per pagare le vacanze o le cure mediche, per cambiare la lavatrice o acquistare il nuovo televisore, per far fronte ad una spesa imprevista e urgente, sono pieni di debiti. In media pagano rate da 362 euro al mese, con punte di 475 al Nord (nello specifico a Sondrio) e minimi di 280 in Sardegna (Medio Campidano). L’indebitamento residuo, ovvero i soldi ancora da restituire, di 34.253 euro medi pro-capite, che sfonda i 50mila euro a Milano, raggiunge i 48.940 a Roma e crolla a poco più di 21mila a Enna (Patucchi, Rep).
(a cura di Roberta Mercuri)