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 2016  agosto 03 Mercoledì calendario

Gli utili di Campari sono in calo. Pare che la colpa sia di Gran Marnier

Gli oneri operativi di 14,8 milioni dovuti per l’Opa su Grand Marnier frenano Campari che ha chiuso il primo semestre con un utile netto in calo del 13,8% a 67,2 milioni di euro. Senza considerare quei costi, il risultato netto sarebbe stato in crescita del 9,4% a 77,3 milioni. Allo stesso modo, le poste straordinarie pesano sull’ebitda, in calo del 4,4% a 157,4 milioni (+6,3% a 172 milioni il dato rettificato) e sull’indebitamento finanziario netto salito a 1,34 miliardi (da 825,8 milioni a fine dicembre) a seguito dei 682,9 milioni pagati per l’acquisizione francese. Le vendite si sono attestate a 743,9 milioni di euro, in calo dell’1,8% rispetto alla prima parte del 2015.
Nei sei mesi Ferragamo ha realizzato ricavi per 710 milioni di euro, in contrazione del 2% a tassi di cambio correnti e del 3% a tassi di cambio costanti, rispetto ai 722 milioni di euro registrati nei primi sei mesi dell’esercizio 2015. Nel corso del cda Michele Norsa ha comunicato la rinuncia alle cariche di consigliere e ad. Al suo posto è stato nominato Eraldo Poletto.
Alerion Clean Power triplica i profitti a giugno: 4,3 milioni di euro, più di tre volte rispetto ai primi sei mesi del 2015. Il risultato operativo del gruppo attivo nel settore delle energie rinnovabili si attesta a 11,9 milioni (+32%) e l’ebitda a 22 milioni (+8%). I ricavi del gruppo ammontano a 28,8 milioni, in linea rispetto al 2015.
Migliorano i conti di Aedes che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 17,2 milioni rispetto agli 0,5 milioni del primo scorcio del 2015. I conti della società hanno beneficiato di rivalutazioni immobiliari per 23,5 milioni (0,5 milioni nella prima parte del 2015) grazie soprattutto all’incremento di valore di 32 milioni di euro del portafoglio Redwood.
Dimezza la redditività Commerzbank. L’utile netto a giugno è stato di 372 milioni nel primo semestre (rispetto ai 645 milioni del primo semestre 2015) e di 209 milioni nel secondo trimestre (307 milioni nel 2015). L’appannamento è effetto di tassi di interesse negativi. Cala anche l’utile operativo a 615 milioni nel primo semestre (rispetto agli 1,08 miliardi del primo semestre 2015).
Infine Bmw ha chiuso il secondo trimestre con ricavi in crescita del 4,5% a 25 miliardi, un ebit salito del 7,9% a 2.725 milioni e un utile netto di 1.949 milioni (+11,4%). «Abbiamo venduto nel secondo trimestre più veicoli di quanto non abbiamo mai fatto e raggiunto profitti record» ha affermato Harald Kruger, presidente Bmw. I risultati del trimestre permettono a Bmw di archiviare un semestre record in termini di vendite, con il segmento automative che tocca un nuovo record di 1.163.139 veicoli (+5,8%), e in termini di utile netto (+10% a 3.590 milioni).