Il Messaggero, 3 agosto 2016
E Rudy Guede chiede la revisione del processo
«Deve essere assolto anche Rudy Guede». Non hanno dubbi Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi, i legali del giovane ivoriano condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher, che sta scontando nel carcere di Viterbo, e per il quale sono stati assolti Amanda Knox e Raffaele Sollecito. La studentessa inglese venne uccisa la sera del primo novembre 2007 in un appartamento affittato a studenti nel centro di Perugia. Ieri i legali di Guede hanno presentato alla Corte d’appello di Firenze il ricorso con cui puntano ad ottenere la revisione del processo e quindi l’assoluzione «per non avere commesso il fatto».
L’istanza di Guede però, dovrà prima essere considerata ammissibile. Se la decisione fosse positiva per l’imputato condannato, ma non considerato autore materiale dell’omicidio, verrà celebrato un nuovo processo. L’ivoriano si è sempre proclamato innocente. «Sono molto sereno e fiducioso, ma anche pronto a rimettermi al giudizio della Corte d’appello come del resto ho sempre fatto», ha fatto sapere Rudy attraverso il proprio portavoce, Daniele Camilli.
L’INCOMPATIBILITÀ
Secondo i suoi avvocati esiste una «evidente incompatibilità» tra la sua sentenza di condanna e quelle che hanno definitivamente assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox. «Se Guede è stato condannato in concorso con due persone dichiarate innocenti dalla corte di Cassazione, allora va anche lui assolto» è la tesi dei due legali di Rudy. Pareri opposti arrivano dal legale della famiglia Kercher, Francesco Maresca («mancano del tutto i presupposti e rimane quanto detto dalla sentenza a suo carico, cioè che gli autori dell’omicidio sono più di uno») e dall’avvocato e criminologo Giuseppe Caforio: «La sentenza Guede a mio avviso resta valida, perché parla di un concorso di tre persone e dunque non mi sembra di individuare un contrasto di giudicato. Senza dimenticare che la sua presenza sulla scena del crimine è un fatto assodato. Piuttosto penso che la procura di Perugia avrebbe l’obbligo di riaprire le indagini. Detto che Amanda e Raffaele non possono più essere processati, vorrei sottolineare come oggi esistono nuove tecnologie e forse c’è anche la serenità giusta dopo tanto tempo affinché procura generale e procura possano riaprire l’indagine in un modo molto discreto». Il primo commento è quello di Raffaele Sollecito: «Io e Amanda siamo innocenti e non eravamo sulla scena del crimine. Abbiamo una posizione totalmente diversa da quella di Rudy. Quello che dice non mi interessa».