Il Messaggero, 3 agosto 2016
Senato e Camera chiudono per 40 giorni. Buone vacanze
I trolley dei parlamentari sono già pronti a scattare verso aeroporti e stazioni. Gli aspettano quasi quaranta giorni di vacanze: l’Aula della Camera dei deputati questa sera chiude i battenti per riaprirli solo nel pomeriggio di lunedì 12 settembre, mentre le commissioni partiranno con qualche giorno di anticipo (il 5 settembre).
La decisione è ufficiale: a prenderla è stata la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che ha anche stabilito da dove ripartiranno i lavori. Il primo tema all’ordine del giorno sarà il cayberbullismo, insieme all’esame di alcuni documenti di bilancio e di ratifica di accordi internazionali nonché alla relazione della commissione parlamentare sui rifiuti per quanto riguarda il Veneto e la Sicilia. Prima che la campagna sul referendum e la manovra impegnino fuori e dentro il Parlamento la politica, a settembre i deputati dovranno affrontare di nuovo il tema della legge elettorale: in Aula, infatti, è prevista la discussione della mozione di Sinistra italiana sull’Italicum. Altro tema che divide in modo trasversale gli schieramenti, seppure di portata diversa, è quello della cannabis: ma anche l’obiettivo di legalizzare le droghe cosiddette leggere appare però difficile da centrare.
CALENDARIO
Calendario simile a quello di Montecitorio anche al Senato, dove l’Assemblea tornerà a riunirsi direttamente martedì 13 settembre avendo all’ordine del giorno provvedimenti in materia di giustizia, tra cui le nuove norme sulla prescrizione. L’autunno comunque, per prassi, in Parlamento è la stagione dedicata alla politica economica. Quest’anno, niente legge di Stabilità: le novità sui conti pubblici saranno messe nero su bianco in un nuovo provvedimento che si chiamerà ddl Bilancio e che dovrà essere presentato alle Camere entro il 20 ottobre.
Le vacanze estive sono, attacca però il M5S, troppo lunghe: l’Aula della Camera, stigmatizza infatti la grillina Laura Castelli, avrebbe dovuto almeno ricominciare a lavorare il 5 settembre, in concomitanza con la riaperture delle commissioni. «Questo Parlamento ha necessità – dice infatti al termine della riunione dei presidenti dei gruppi – di discutere di numerosi provvedimenti». Proteste che però non sono condivise dai colleghi: in Transatlantico infatti, in modo trasversale, opposizione e maggioranza invitano a guardare agli esempi oltralpe, Germania compresa, dove le Aule parlamentari hanno chiuso – sostengono – già da tempo. Poi, ciò che fanno quando sono aperte, è un’altro paio di maniche.