Corriere della Sera, 3 agosto 2016
Nomine Rai, Bianca Berlinguer e Marcello Masi sono stati sostituiti e ad Alfano la cosa non piace per niente
Il «pacchetto delle nomine» Rai si chiuderà ufficialmente questa mattina, mercoledì, con l’invio formale dei curricula al consiglio di amministrazione da parte del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto in vista del voto slittato a domani mattina, giovedì. Ieri appariva sicura la conferma di Mario Orfeo al Tg1, la nomina di Ida Colucci alla guida del Tg2 al posto di Marcello Masi e di Luca Mazzà al Tg3 al posto di Bianca Berlinguer. Conferma anche per Vincenzo Morgante alla TgR, mentre a Rai Parlamento approderebbe Nicoletta Manzione, corrispondente da Berlino. Si parla (nessuna conferma) di un avvicendamento alla direzione del Giornale Radio-Radiouno, affidata a Flavio Mucciante: uno dei nomi sarebbe quello di Andrea Montanari, ora vicedirettore del Tg1.
Ieri mattina sembrava che i curriculum fossero già stati inviati ma l’azienda ha smentito. Il momento è delicato, oggi il consiglio esaminerà il piano messo a punto dal direttore editoriale Carlo Verdelli. Poi, sempre oggi ma alle 20.40, audizione in commissione di Vigilanza. E finalmente domani il voto in consiglio sulle nomine.
Non è un passaggio indolore, nemmeno dal punto di vista politico. La sostituzione di Bianca Berlinguer e di Marcello Masi provoca la dura protesta del ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Quello che sto vedendo non mi piace affatto. Se è vero che la sostituzione del direttore del Tg2 avviene per giustificare la sostituzione del direttore del Tg3 Berlinguer, che comunque stimo, è un’ingiusta punizione perché il Tg2 ha ottimi ascolti e sul digitale lo sbarco è avvenuto molto bene, quindi non c’è motivo alcuno per penalizzare Marcello Masi. Se poi il tutto si fa in una logica di sfida a sinistra per il controllo del Tg3 è qualcosa di molto vecchio e brutto». Protesta anche la Lega: «Sulle varie poltrone di comando andranno a sedersi tutti uomini graditi al premier Matteo Renzi e usciranno di scena le voci scomode, come quella della Berlinguer al Tg3», accusa Roberto Calderoli.
Le acque alla Rai sono agitate. Entro oggi si dovrebbe capire quali incarichi avranno sia Marcello Masi che Bianca Berlinguer: impensabile un loro «parcheggio» senza incarico, dopo le recenti e violentissime polemiche sui dirigenti privi di mansioni (resta ancora irrisolto per esempio il nodo di Andrea Vianello, sostituito alla guida di Raitre e titolare di un ruolo molto formale da editorialista del Tg ). Berlinguer avrebbe in vista la guida di un approfondimento informativo e a Masi andrebbero compiti editoriali, ma tutto si chiuderà oggi.
Anche Mario Orfeo, che resta alla direzione del Tg1, ha la sua dose di polemiche, come si legge in una nota dei parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza: «È sempre più chiaro perché Matteo Renzi vuole confermare Mario Orfeo alla guida del Tg1. Il tg della rete ammiraglia Rai si conferma, dati alla mano, megafono del Sì al referendum. Dal 15 aprile al 15 luglio lo squilibrio è abnorme». In quanto a Mazzà, il tam tam interno di Viale Mazzini ricorda che fu lui, da vicedirettore di Raitre, a lasciare la responsabilità editoriale di Ballarò contestando (secondo le indiscrezioni di quei giorni) alla conduzione di Massimo Giannini una linea troppo antirenziana e filogrillina.