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 2016  agosto 02 Martedì calendario

Perché Roma è la città eterna(mente) sommersa dai rifiuti

Da cosa dipende l’emergenza rifiuti di Roma?
Impianti saturi e non funzionanti. La città è sommersa dai sacchetti dell’immondizia (circa 300 tonnellate al giorno per strada), i cassonetti straripano, gli operatori della municipalizzata Ama non li raccolgono, il caldo fa il resto. La giunta ha chiesto all’azienda un piano straordinario. La deadline fissata da Ama per ripulire le strade è il 20 agosto. Si faranno turni straordinari nella speranza che come ogni anno la produzione di rifiuti dei romani a Ferragosto crolli del 20%. 
Qual è il piano della giunta M5S?
Il piano ancora non si conosce nel dettaglio. Ma come soluzione immediata, l’assessora all’Ambiente Paola Muraro ha chiesto l’utilizzo del tritovagliatore di Rocca Cencia, sobborgo di Roma. Lo scontro con l’ad di Ama Daniele Fortini esploso in un blitz in azienda con tanto di bizzarra e irrituale diretta streaming è nato proprio su questo punto. Il manager ha detto di non poter affidare i rifiuti a un impianto su cui indaga la Procura di Roma: il sospetto è che smaltisca rifiuti speciali assieme a quelli organici. Il tritovagliatore è di proprietà del ras della “monnezza” Manlio Cerroni, patron della discarica di Malagrotta, chiusa nel 2013, plurindagato e considerato proprio dal M5S la causa principale del problema dei rifiuti a Roma.
La giunta di Virginia Raggi si è rivolta a Cerroni?
È vero che in un’altra irrituale riunione tenuta segreta, per trovare una soluzione tampone immediata, Muraro ha incontrato, assieme ai vertici Ama, i rappresentanti della Colari, società di Cerroni. Presente anche Stefano Vignaroli, deputato 5 Stelle, membro del mini-direttorio che supporta la sindaca assieme alla compagna Paola Taverna, e vicepresidente della commissione Ecomafie che vigila sul ciclo dei rifiuti e che proprio oggi sentirà Fortini. C’è da dire che Cerroni è di fatto un monopolista a Roma. Suoi sono due impianti Tmb a Malagrotta utilizzati dall’Ama. Ed è stato sempre lui a costruire quelli di Rocca Cencia e Salaria, di proprietà della municipalizzata. Tutti e quattro lavorano male, producendo meno della metà di quanto previsto. Anche su questo indagano i magistrati.
Perché l’assessora Muraro è finita sotto attacco per conflitto di interessi?
Muraro è entrata in giunta come tecnico ma in quota M5S. Per 12 anni è stata consulente dell’Ama, incassando in totale oltre un milione di euro. Vuol dire poco meno di 100 mila euro lordi l’anno. Il suo contratto è cresciuto sotto Franco Panzironi, l’ad nominato da Gianni Alemanno, coinvolto nella parentopoli interna all’azienda e poi in Mafia Capitale. Tra il 2010 e il 2012 però ha anche curato gli interessi della Bioman, società veneta che dalla municipalizzata romana ha ricevuto due appalti per un totale di 39 milioni di euro. Inoltre, Muraro è diventata assessora mentre era aperto un contenzione di 200 mila euro proprio con Ama, per il pagamento mai avvenuto di un brevetto. Tutte vicende che non la mettono nella posizione di poter vigilare con serenità sulla disastrata società. Non l’aiuta nemmeno il fatto che sia stato proprio Fortini ad aver interrotto la consulenza di Muraro. L’ad che dopodomani lascerà il suo incarico in polemica, ha presentato 14 esposti in Procura che riguardano consulenze e appalti. In uno di questi spunterebbe il nome dell’assessora.
Come si difende Muraro?
Innanzitutto lo fa sul blog di Beppe Grillo, voce del M5S ma in mano a un’azienda privata, la Casaleggio. Dice di non aver nessun conflitto di interessi. Accusa Fortini di fare il portavoce dei privilegi dei dirigenti e si vanta di aver fatto risparmiare 900 milioni all’Ama proprio nella controversia contro Cerroni su Malagrotta. Due giorni fa aveva annunciato di avere in mano dossier scottanti, senza rivelarne il contenuto, e di essere pronta ad andare dai magistrati. Ieri ha ribadito questa intenzione senza aggiungere altri dettagli.