Corriere della Sera, 2 agosto 2016
Va avanti in Turchia la Grande purga
La Grande purga non si ferma. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha «riassegnato», con decreto, ben 167 generali all’interno dell’esercito, a seguito della «ristrutturazione» in corso dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso. L’ordine riguarda 94 generali delle forze di terra, 22 ammiragli, 44 generali dell’aviazione e altri sette non specificati. Migliaia di militari sono stati arrestati, congedati o espulsi, mentre 331 sono al momento considerati «disertori», tra cui nove generali che avrebbero sottratto armi e proiettili. Le forze armate, ha assicurato ieri il governo di Ankara, stanno lavorando a piena capacità, «grazie a nuove nomine». Una risposta indiretta alle preoccupazioni espresse la scorsa settimana dal generale americano Joseph Votel, comandante delle operazioni in Medio Oriente, che si era detto preoccupato per l’epurazione di numerosi ufficiali turchi – molti dei quali considerati punti di raccordo importanti con il comando Usa – che «potrebbe mettere a rischio la lotta contro il jihadismo». Secca la replica del Sultano Erdogan: «Chi crede di essere? Rispetti i suoi limiti. Invece di ringraziarci per aver sventato un golpe, si allinea con i golpisti». Ieri il capo di Stato maggiore Usa, generale Dunford, ha tentato di raffreddare le tensioni, durante un incontro con il suo omologo turco, il generale Hulusi Akar, e con il premier Binali Yildirim. Ma la ribadita «importanza della duratura partnership» fra Washington e Ankara, non ha impedito ai turchi di tornare a sfoderare i muscoli. Finita la riunione, Yildirim ha ribadito che il suo Paese si aspetta che gli Usa mostrino «una posizione chiara e decisa» contro il fallito golpe ed estradino Fethullah Gulen, considerato la mente. Il ministro della Difesa Fikri Isik ha riferito i numeri della Grande purga e annunciato che non è ancora finita: «Se necessario congederemo altro personale militare», ha detto alla Cnn turca. Da parte sua, il ministro dell’Interno, Efkan Ala, ha dichiarato che oltre 8.100 persone saranno processate in relazione al colpo di Stato, in gran parte membri delle forze armate. «Di questi 5.266 sono militari, inclusi 151 generali, 1.656 ufficiali e altri», ha detto Ala. Altri 1.684 sono giudici e procuratori e 1.019 ufficiali di polizia, attualmente sotto custodia cautelare. In tutto sono state arrestate 15.846 persone.