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 2016  luglio 31 Domenica calendario

Il fenomeno shaboo, la droga venuta dall’Oriente

La chiamano «droga dei filippini», ma piace soprattutto al popolo della notte. Il consumo di shaboo, la potente metanfetamina che alcuni asiatici usano per non sentire la fatica, va sempre più forte in Lombardia, soprattutto tra chi frequenta rave party e affini.
Lo conferma l’ultima operazione della polizia locale di Milano, che ieri ha sequestrato ben 710 grammi della sostanza, per un valore sul mercato di oltre 300 mila euro. Un record per la piazza di Milano, che però non ha battuto il primato assoluto segnato a Roma in maggio, quando i carabinieri intercettarono addirittura due chili di shaboo. Ieri in arresto sono finiti tre giovani cinesi, due uomini e una donna. Gli agenti ne hanno pedinati due in un giardino in zona Comasina, fino a scoprire un sacchetto di 600 grammi nascosto in un cespuglio. Dalla perquisizione domiciliare è spuntato un altro etto: lo stava maneggiando il terzo uomo, intento a preparare le dosi. Non è un caso che gli arrestati siano cinesi, perché sono proprio loro a dominare la filiera che va dalla produzione allo spaccio. Lo shaboo viene prodotto in laboratori improvvisati, soprattutto in Estremo Oriente: i “cuochi” estraggono da comuni medicinali il principio attivo dell’efedrina, poi lo mixano con ingredienti tossici come antigelo, liquidi stura-lavandino, acido per batterie. La sostanza, che si presenta sotto forma di cristalli simili al ghiaccio (infatti è nota anche come Ice) arriva in Italia attraverso corrieri che viaggiano sui voli intercontinentali diretti a Milano e Roma. Dalle due metropoli il traffico si allarga in tutta Italia: due anni fa i carabinieri di Borgo Panigale smantellarono un’organizzazione che smerciava la metanfetamina tra Bologna e Modena. In quel caso a finire in manette furono sei filippini, anche loro molto attivi nel settore.
Lo shaboo, sintetizzato per la prima volta in Giappone all’inizio del secolo scorso, era utilizzato anche dai kamikaze della seconda guerra mondiale per raggiungere un forte stato di eccitazione prima dell’attacco suicida alle navi americane. Tra i filippini si è diffuso da tempo perché aiuta a sopportare meglio il peso delle troppe ore di lavoro. Poi però qualche domestico ha iniziato a passarlo ai giovani “bene”, che ne hanno scoperto le doti stimolanti. Ma dopo l’euforia iniziale, che dura alcune ore, subentrano effetti pesantissimi e devastanti. Prima nausea, inappetenza, attacchi di panico. Poi danni a cuore e cervello, macchie sul viso, perdita di denti e capelli. Si crea quasi subito un forte stato di dipendenza che fa scivolare in psicosi e depressione. Chi ne abusa rischia anche la morte improvvisa.
Il consumo di metanfetamine è in aumento in tutto il mondo: secondo l’ultimo rapporto dell’Unodc, l’organismo dell’Onu che si occupa di droga e criminalità, i sequestri sono cresciuti del 21% in un anno. Il Nord America resta il mercato più florido, ma la domanda cresce anche in Oceania, dove le metanfetamine arrivano via mare, a bordo dei cargo. L’Europa sta provando a mettersi in proprio: raffinerie casalinghe sono spuntate in Repubblica Ceca. Il business, del resto, frutta bene: un grammo costa sui 300 euro, per fare una dose ne basta un decimo. Trenta euro, il prezzo dello sballo.