Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  agosto 01 Lunedì calendario

Higuain & Co: le grandi manovre per la Champions

Per ammontare dello scontrino (162,2 milioni di euro, finora) e articoli di lusso (da Dani Alves a Higuain), l’estate della Juve somiglia a quelle sontuose e ambiziose di Real Madrid (2013) e Barcellona (2014) che dieci mesi più tardi portarono poi alla vittoria della Champions. Da Bale (Madrid) a Suarez (Barça) ognuno ha avuto la sua «Pipita» milionaria. Dopodiché, se i quattrini aiutano, non sono però garanzia di successo, meno che mai in Europa. Danno però l’ordine di grandezza delle aspettative e rendono il senso della storia, che è sempre in crescita. Vincere una Champions costa parecchio, se la Casa Blanca per la «Decima» ha bruciato oltre un miliardo di euro (stipendi esclusi), e il Chelsea 855 milioni, ma non c’è mai l’esattezza matematica del risultato. In dieci anni, dalle macerie di Calciopoli, i bianconeri hanno investito complessivamente sul mercato circa 770 milioni, al lordo delle cessioni: guadagnandosi così, l’onore, e l’onere, di provarci.
La franchigia Pogba
Con un assegno circolare da 100 milioni di euro, per la prossima cessione di Pogba, la Juve s’è permessa un mercato da record, quello che potrebbe fare la differenza. Questione di prezzi, e nomi, se negli anni s’è perso ormai il conto dei grandi centravanti sfiorata, trattati, sognati dall’ad Beppe Marotta e dal ds Fabio Paratici: Dzeko, Aguero, Suarez, Van Persie, lo stesso Higuain. Alla fine, la morale era sempre quella: dovendo ricostruire la base di una squadra, non c’erano mai i soldi per un colpo da 30-40 milioni. Per non parlare dello stipendio. Con non infiniti denari, bisognava arrangiarsi con le idee, e il prontuario del calciomercato: prestito, comproprietà, pagherò, tessera a punti. Dopo ricavi triplicati, stadio di proprietà, cinque scudetti filati, la Juve è di un altro pianeta. Serve Higuain? Paghiamo la clausola rescissoria. Non è solo un enorme acquisto, ma pure un messaggio di grande potenza, a livello europeo. Per arrivare a un metro dalla meta puoi essere una mezza sorpresa (Borussia Dortmund, Atletico Madrid), ma per tagliare il traguardo devi ormai avere una forza economica non comune. Perché poi la Champions è strana e non perdona, all’incasso, e al risultato, tanto da far apparire Simeone e il suo «cholismo» come il Cuper di Valencia: due volte secondo. Ricordato da molti tifosi, qualche aneddoto, ma nessun albo d’oro.

L’ultimo tassello

Fatto il grosso dello shopping, e con fantastico anticipo, Marotta e Paratici dovranno dedicarsi alle cessioni: per qualche ragione di cassa e molte di convivenza. Sulla lista dei partenti c’è Pereyra, che ha richieste in Premier e chissà se prima o poi anche da Napoli, di nuovo. Con l’arrivo di Higuain, potrebbe salutare uno tra Mandzukic e Zaza, anche se il club vuole convincere il croato a restare: comprensibile, trattandosi di uno che ha giocato, e vinto, una finale di Champions. Zaza, che non ne vuol sapere di espatriare, tanto da cambiare l’agente, continua a piacere al Milan. E qui è una questione di soldi, perché mai i bianconeri lo daranno in prestito: dunque, se ne potrà parlare se mai andasse via Bacca. Al momento, non semplice. Nel frattempo, bisognerà trovare un degno sostituto di Pogba, perché il rischio è che la ciliegina comprometta la torta. Axel Witsel, centrocampista dello Zenit, è a portata di portafoglio, ma pare il meno indicato di quelli del depliant: e, con un solo anno di contratto, anche 25 milioni, sarebbero una follia. Bisognerebbe pescare tra Matic e Matuidi: non a tutti i costi ma a molti sì. Tra venti giorni, la Juve si presenterà all’inizio del campionato senza più traccia del centrocampo della finale di Berlino: Vidal è al Bayern, Pirlo a New York, Pogba sulla via di Mourinho, Marchisio infortunato. Non è cosa da sottovalutare.