Corriere della Sera, 1 agosto 2016
Nuovi mestieri: cacciatore di Pokémon per conto terzi
Loris Pagano, 27 anni, di Ravenna, ha inventato un mestiere: il cacciatore di Pokémon per conto terzi. L’app per giocare ai Pokémon ha conquistato milioni di utenti in tutto il mondo e ha raddoppiato il valore della Nintendo, che la produce. Perché non trarne profitto? «Avevo scaricato l’app prima che uscisse in Italia – racconta –. I miei amici mi chiedevano di aiutarli». E poi? «Mi ero iscritto tempo prima a un sito, ProntoPro.it, che unisce domanda e offerta di lavoro. Alla voce “passione” avevo scritto “videogiocatore”. Così è nata l’idea: ho scritto alla redazione del sito per proporre di aprire una nuova posizione lavorativa e hanno accettato». Nei primi quattro giorni lo hanno contattato in 170: «Ho ricevuto una richiesta da un giudice di Milano che voleva andassi avanti io nei livelli. La tariffa è 15 euro all’ora, ma vado incontro alle richieste con pacchetti convenienti». Loris deve fare una cosa: camminare. Percorre chilometri nel centro di Ravenna, che «si è risvegliata: siamo in tanti a giocare. È anche un modo per fare conoscenza». Lavora part time in un fast food, e a chi lo prende in giro per il nuovo business risponde: «Io ho sempre avuto il senso degli affari. A 12 anni scambiavo a scuola le carte dei Pokémon: sono riuscito a venderne una per 70 mila lire!».